Canada

Interferenze cinesi, Trudeau promette
di nominare un ’relatore speciale’

OTTAWA – Una settimana dopo essersi impegnato a nominare un “relatore speciale” incaricato di valutare le accuse di interferenza elettorale federale da parte della Cina e la questione dell’ingerenza straniera in generale, il primo ministro Justin Trudeau ha dichiarato ieri che i canadesi sapranno chi ha scelto “nei prossimi giorni”.

“Sappiamo quanto sia importante per i canadesi avere fiducia nel nostro sistema e avere il giusto esperto indipendente. Perché non si tratta di ciò che dice un partito politico od un altro”, ha detto Trudeau.

Uno dei primi compiti del “relatore speciale” sarà quello di raccomandare al governo federale se un’indagine formale od un’altra forma di indagine o revisione giudiziaria sia il miglior passo successivo. Il primo ministro ha promesso che i liberali “rispetteranno” l’eventuale invito da parte della persona scelta ad aprire un’inchiesta.

Ma i partiti d’opposizione non sono soddisfatti delle dichiarazioni di Trudeau e tornano a chiedere di convocare un’inchiesta o, in alternativa, decidere tutti insieme in Parlamento chi dovrà essere il “relatore speciale”.

Com’è noto, la questione riguarda le accuse secondo cui la Cina si sarebbe intromessa nelle elezioni federali del 2019 e del 2021, come hanno riportato i servizi pubblicati nelle scorse settimane da Global News e The Globe and Mail, basati su fughe di notizie da fonti della sicurezza: in sostanza, la Cina avrebbe tentato di interferire nella politica canadese sostenendo candidati considerati “amichevoli” con Pechino e garantendo che i liberali andassero al governo.

Ma cosa ne pensano i canadesi? Un nuovo sondaggio indica che sono divisi sull’argomento ma, in linea di massima, ritengono che il sistema elettorale del Paese sia sicuro. Secondo il sondaggio, condotto da Leger su un campione di 1.544 intevistate tra il 10 ed il 12 marzo, il 71% dei canadesi ritiene che il sistema elettorale sia sicuro, mentre il 29% ritiene che non lo sia. E la maggioranza, il 69 per cento degli intervistati, ha dichiarato di fidarsi generalmente dei risultati delle elezioni in Canada (uno su cinque ha dichiarato di non fidarsi dei risultati, un altro 11% ha dichiarato di non saperlo).

Il sondaggio suggerisce inoltre che il 93% degli intervistati che votano liberale ritiene che il sistema elettorale sia sicuro. Gli elettori conservatori sono invece divisi, con il 52% che afferma di ritenere che il sistema sia sicuro e il 48% che affermava di ritenere che non lo sia. I sostenitori liberali e NDP sono più propensi ad affermare di avere generalmente fiducia nei risultati delle elezioni in Canada, con il 92% degli elettori liberali e l’81% degli elettori NDP. La fiducia nelle elezioni è leggermente inferiore tra i sostenitori del Bloc Quebecois, al 75%, e gli elettori dei Verdi, al 64%. Solo il 55% degli elettori conservatori ha affermato di avere generalmente fiducia nelle elezioni, mentre il 36% ha affermato di non averne affatto. Fiducia bassissima tra i sostenitori del People’s Party of Canada.

Il sondaggio indica dunque che c’è un forte divario “partigiano” nelle opinioni sulle elezioni in generale. “Coloro che tendono a diffidare del nostro sistema elettorale o meno, tende a cadere su linee di parte”, afferma Christian Bourque, vicepresidente esecutivo di Leger. “Sono soprattutto gli elettori di destra che tendono a mostrare una maggiore sfiducia per le istituzioni tradizionali della nostra democrazia, come le elezioni”.

Tornando ai dati del sondaggio, un terzo degli intervistati ha affermato che il potenziale di interferenza straniera è “così importante da compromettere notevolmente la legittimità dei risultati delle elezioni”. Ma il sondaggio ha anche indicato che un terzo dei canadesi non ha neanche sentito parlare di interferenze straniere. Probabilmente, tra inflazione, prezzi alle stelle e rate dei mutui ormai insostenibili, hanno ben altro a cui pensare.

Nella foto in alto, il primo ministro Justin Trudeau durante un comizio a Markham-Unionville nella comunità cinese: l’immagine è tratta dalla pagina Instagram di Hang Don (@handongontario), deputato liberale di Toronto

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