Il Commento

Intolleranza e pensiero di gruppo:
la “nuova normalità”

TORONTO – Il ministro federale Carolyn Bennett ha appena scoperto che una parola irriverente pronunciata nei confronti di un ex collega di Gabinetto può avere conseguenze di vasta portata. Alcune persone, specialmente quelle che ha servito incondizionatamente nel Governo, stanno “chiedendo la sua testa”.

Il suo crimine? Ha “insinuato” che Judy Wilson-Raybauld abbia ammonito il Primo Ministro perché starebbe seguendo un calendario elettorale che avrebbe potuto influire negativamente sui suoi diritti ad un vitalizio parlamentare. Il ministro Bennett si è già qualificato per la pensione parlamentare.

Che noia. È una “accusa” annosa, mossa frequentemente in ambiente parlamentare contro i propri avversari; e la Wilson-Raybauld è una parlamentare indipendente – non appartiene a nessuna formazione politica. È anche Aborigena, ex ministro della Giustizia ed una ex Chief delle First Nations. Oh, oh… bentornata sulla Terra, ministro Bennet.

La Signora Bennett non ha bisogno che il Corriere corra in sua difesa, anche se fosse incline a farlo. Lo ha fatto il Primo Ministro con un suo intervento quasi immediato, insistendo affinché lei si scusasse per la propria insensibilità e per “il dolore” che potrebbe aver causato. Ha pensato così di rimettere tutto sulla via giusta.

I media e alcuni Chief in carica potrebbero non farsene nulla. Vogliono la “ghigliottina” per la Ministra. Le probabilità non favoriscono la Bennett. Sarà una questione di tempo.

Un famoso statista francese, il Duca di Richelieu – ironia della sorte, anche alto prelato (Cardinale) della sua epoca (1585-1642) – sosteneva di poter trovare una ragione sufficiente per impiccare un uomo onesto se la persona avesse scritto sei righe su un foglio di carta. Oggi basta una parola su Twitter.

In un evento correlato, un sacerdote di Mississauga, Monsignor Owen Keenan, “predicando equilibrio e prospettiva” sul “tema del giorno”, si è trovato nell’occhio di un ciclone di condanna scatenato dagli stessi media e da iene politiche. Anche lui si è scusato.

Il suo prelato, il Cardinale Arcivescovo di Toronto, “ha accettato le dimissioni del signor Keenan” e lo ha messo in congedo a tempo indeterminato. È un precedente che dovrebbe suggerire ad alcune persone di guardarsi alle spalle.

Anche se non hanno avuto un input diretto sulla questione delle Scuole Residenziali, sia il Primo Ministro che il Cardinale hanno ora fissato uno standard con cui anche loro dovranno fare i conti.

Nelle foto in alto, da sinistra: l’ex ministero federale Jody Wilson-Raybould, monsignor Owen Keenan e il ministro Carolyn Bennett

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