Il Commento

McNicol sfida il consiglio
scolastico York Catholic

TORONTO – Impenitente, sprezzante e noncurante. Non c’è modo migliore per descrivere il contenuto della lettera del [fiduciario] Theresa McNicol (nella foto sopra), al York Catholic District School Board (YCDSB) dopo che questo l’ha censurata e applicato sanzioni per quello che considerava un comportamento discriminatorio e non degno per un fiduciario, e bersagliando i suoi colleghi di discendenza italiana.

Cinque [ex] trustee avevano cercato una riconciliazione e/o un risarcimento dall’inizio del 2022, in gran parte al di fuori delle sessioni pubbliche delle riunioni del Consiglio e coinvolgendo il Direttore, il Presidente e, attraverso entrambi, il Ministro Stephen Lecce e i suoi Vice presso il Ministero . Quei fiduciari (Cantisano, Giuliani, Iafrate, Marchese, Mazzotta) arrivarono al punto di non essere presenti alle riunioni del Consiglio e dei Comitati per tentare di esercitare pressioni per qualche “cambiamento”.

Sono tornati a settembre per approvare il Bilancio affinché gli studenti non fossero privati delle risorse necessarie al loro apprendimento. Quattro di loro hanno rifiutato di chiedere la rielezione. Il fiduciario Iafrate però lo ha fatto, è stata rieletta e ha perseguito le soluzioni suggerite dal Ministero attraverso il Direttore.

I risultati hanno visto l’assunzione di un investigatore (JMJ) esperto nelle questioni e nelle procedure dei Consigli, e con nessun precedente rapporto d’affari con l’YCDSB. Il Rapporto che ne seguì confermò le affermazioni degli amministratori lesi: erano discriminati a causa della loro etnia italiana.

Come riportò all’epoca il Corriere Canadese, si tenne una riunione straordinaria del Consiglio per discutere le risultanze e per assumere eventuali determinazioni sulle risultanze e sulle linee di condotta.

In sintesi, il Consiglio scolastico ha riconosciuto l’esattezza della Relazione; ha votato per censurare il fiduciario McNicol. Su mozione del Presidente, hanno votato per (i) impedirle di partecipare alle future riunioni del Consiglio, (ii) squalificarla dall’appartenenza a tutte le riunioni delle Commissioni e (iii) squalificarla dal voto a qualsiasi riunione del Consiglio o dei Comitati, per tutta la durata dell’attuale mandato.

Gli amministratori Cotton, Crowe, Wigston e, purtroppo, Grella (di origine italiana) hanno votato per McNicol.

Quest’ultima ha risposto con un’epistola di undici pagine, scritta dal suo avvocato, Raj Anand, e pubblicata come parte dell’ordine del giorno per una riunione del consiglio speciale prevista per il 26 ottobre – domani (cliccate QUI per leggerla).

McNicol, attraverso il signor Anand, non sembra conciliante. Afferma che “… [le accuse] sono state avanzate senza giurisdizione da parte del Consiglio e sono nulle. Inoltre, […] sarebbe un abuso di procedura a questo punto, per il Consiglio e i singoli amministratori, tentare di resuscitare accuse stantie […] attraverso tentativi inappropriati e molto pubblici di abusare dei rimedi legittimi del Codice di condotta contro di lei. (tutte le enfasi sono aggiunte)

Il tempismo e la procedura, piuttosto che la sostanza e l’intento, sembrano essere il suo focus. Lo stabilirà il Consiglio nella riunione di giovedì. Per ora, McNicol e l’avvocato contestano l’autorità del Consiglio rispetto al Codice di condotta degli amministratori fiduciari, alla politica sull’Equità e all’Istruzione inclusiva e alle Molestie sul posto di lavoro.

Pertanto, come dicono nella loro lettera: “Non è […] necessario in questa lettera affrontare la presunta conclusione dell’investigatore secondo cui ci sono state violazioni di queste tre politiche”. Ma le conclusioni non erano presunte ma infatti delineate e spiegate.

La riunione del Consiglio sarà istruttiva, non solo per McNicol e Anand.

La foto è tratta dal sito del Provveditorato Cattolico di York

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