Canada

Incendi, la peggiore
stagione di sempre

TORONTO – Il Canada sta attualmente vivendo la sua “peggiore stagione di incendi” dall’inizio del ventunesimo secolo. È quanto ha detto il ministro per la preparazione alle emergenze Bill Blair che ha sciorinato qualche numero: 47.000 sono i chilometri quadrati bruciati finora quest’anno, con 431 incendi attualmente attivi in tutto il Canada. Uno di questi roghi continua a rappresentare una minaccia per la comunità di Edson, in Alberta, dove 8.400 residenti non possono rientrare nelle loro case da quando venerdì è stato emesso l’ordine di evacuazione.

Non è migliore la situazione a Donnie Creek, in British Columbua, dove centinaia di persone sono state allontanate dalle loro abitazioni o sono in stato di allerta per l’evacuazione: il rogo di 4.600 chilometri quadrati continua a infuriare e si è man mano allargato fino a diventare il secondo più grande incendio mai registrato nella provincia.

Ed è di vaste proporzioni anche un rogo scoppiato nella Shelburne County, in Nova Scotia: unica nota positiva, in questo caso, è che l’incendio a 235 chilometri quadrati dal Barrington Lake non si sta più allargando. Finora le fiamme hanno devastato 24.980 ettari (24,9 km2) di bosco. A contenere le fiamme hanno contributo, tra l’altro quattro bombardieri ad acqua CL-415 arrivati ​​dal Montana.

La situazione deve comunque essere ancora monitorata attentamente: nei prossimi giorni il Department of Natural Resources della provincia sorvolerà le aree colpite nel sud-est della Nova Scotia e utilizzerà scanner a infrarossi per rilevare le aree in cui dovrebbero essere inviati i vigili del fuoco.

E pompieri da altri paesi stanno ancora arrivando in Canada per dare man forte: oggi dovrebbero giungere a Quebec City 140 vigili del fuoco dal Portogallo e 97 dalla Spagna.

Dall’inizio dell’emergenza, 443 vigili del fuoco e altri lavoratori provenienti da Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti sono volati in Canada per aiutare, soprattutto in Alberta. Alcuni sono andati nei Northwest Territories e un piccolo numero è sbarcato in Nova Scotia.

Alcuni politici canadesi si sono affrettati a trovare un nesso tra i boschi che vanno a fuoco e il riscaldamento globale. Su Twitter, il primo ministro Justin Trudeau ha scritto che “un numero sempre maggiore di questi incendi” è causato dal cambiamento climatico. Tuttavia, il premier dell’Ontario Doug Ford, che ha cercato di annullare una serie di politiche climatiche, ha rifiutato di stabilire il collegamento. “Ho sentito che circa il 50% degli incendi sono appiccati da fulmini, l’altro 50% da persone che accendono i falò e non li spengono correttamente”, ha tagliato corto Ford.

Nella foto in alto, un rogo a Cochrane, in Alberta (Twitter ONforestfires) 

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