TORONTO – Tutto il mondo è paese. E se i nonni/genitori italiani sostengono anche finanziariamente i propri figli adulti, quelli canadesi non si comportano diversamente.
Secondo un nuovo rapporto, pubblicato da Global News (l’articolo è qui), la maggior parte dei pensionati canadesi sostiene finanziariamente i propri figli adulti: si tratta del rapporto annuale sulle pensioni di Fidelity Investments Canada per il 2024, condotto a gennaio su un campione di 2.000 canadesi (49% maschi, 51% femmine), con un’età media di 62 anni. Ebbene, il rapporto evidenzia che il 59% dei pensionati riferisce di aiutare i propri figli adulti (non studenti) sia nelle spese quotidiane che in voci importanti come l’acquisto della casa, i matrimoni e persino i risparmi sull’istruzione per i propri nipoti.
Inoltre, l’82% dei pensionati indica che l’inflazione sta avendo un impatto finanziario negativo su di loro una volta in pensione. Ma c’è di più: per chi non è ancora pensionato, il costo della vita ha un impatto anche sulla capacità delle persone di pianificare la pensione, visto che il 43% dei prepensionati afferma che il costo della vita sta ritardando il pensionamento programmato.
Simili risultati emergono da un altro rapporto, quello realizzato da Stastistics Canada, intitolato “Intergenerational housing outcomes in Canada” (leggetelo qui) e pubblicato l’altro ieri. Come scrive CP24 (in un articolo che trovate qui), “se sei nato negli anni ’90 e possiedi una casa, ci sono buone probabilità che tu abbia una partnership finanziaria con un paio di persone che conosci abbastanza bene…”: il che significa che moltissimi giovani acquirenti di immobili sono “finanziati” dai genitori.
Secondo il rapporto, infatti, sempre più giovani proprietari di case tra i 20 e i 30 anni stanno entrando nel mercato immobiliare collaborando finanziariamente con i loro genitori: di fatto, dati alla mano, a partire dal 2021, 1 proprietario di casa canadese su 6, nato negli anni ’90, possiede la propria casa insieme ai genitori.
Statistics Canada afferma che la percentuale è più elevata nei mercati urbani più costosi, come Toronto, Guelph, Abbotsford-Mission, Vancouver e Victoria. “In circa 3 su 10 di queste situazioni di comproprietà, il figlio adulto vive nell’immobile in comproprietà ed i genitori vivono in un altro immobile di loro proprietà, il che può corrispondere alla cosiddetta ‘cofirma’ dell’ipoteca”.
E sempre secondo lo studio di Statistics Canada (che potete leggere sul nostro sito www.corriere.com), i figli dei proprietari di casa hanno più facilità a entrare nel mercato immobiliare rispetto a quelli i cui genitori non possedevano una casa. I nuovi dati arrivano nel mezzo di una crisi immobiliare e di una crisi di accessibilità economica che hanno reso più difficile, se non impossibile, per i giovani, entrare nel mercato immobiliare.
“Negli ultimi anni – spiega Statistics Canada – è stata prestata maggiore attenzione al ruolo della ricchezza dei genitori nelle aspirazioni di proprietà della casa dei giovani canadesi. Proprio come la trasmissione intergenerazionale della disuguaglianza di reddito è preoccupante, una crescente dipendenza dalla ‘Banca di Mamma e Papà’ solleva interrogativi su come le disuguaglianze nella proprietà della casa possano essere riprodotte attraverso le generazioni. In questo contesto, alcuni hanno suggerito che sia in corso un ‘grande trasferimento di ricchezza’, poiché i baby boomer e le altre generazioni più anziane attingono alla ricchezza immobiliare accumulata per aiutare i loro figli e nipoti a entrare nel mercato immobiliare”. Lunga vita ai nonni/genitori.
Foto di Tierra Mallorca da Unsplash