Canada

“Federali”, c’è l’accordo:
lo sciopero è finito

TORONTO – In molti Paesi del mondo, ieri – Primo Maggio – era la Festa dei Lavoratori. Non in Canada, dove tale ricorrenza cade il primo lunedì di settembre (Labour Day). Ma, ironia della sorte, proprio ieri è stato raggiunto l’accordo fra la Public Service Alliance of Canada (PSAC) – i cui oltre 120mila lavoratori erano in sciopero dallo scorso 19 aprile – ed il Treasury Board. Restano però in sciopero i 35.000 dipendenti della Canada Revenue Agency (CRA) che, a differenza degli altri dipendenti pubblici federali, ancora non hanno raggiunto un’intesa con il governo.

L’accordo arriva dopo che la presidente del Treasury Board, Mona Fortier, nel fine settimana aveva messo sul tavolo quella che aveva definito un’offerta “finale”: un aumento salariale del 12,6% in quattro anni, con effetto retroattivo al 2021, quindi molto di più del 9% in tre anni che il governo aveva lasciato sul tavolo della trattativa per la maggior parte dello sciopero, ma inferiore (leggermente) alla richiesta del 13,5% con la quale la PSAC si era presentata al tavolo stesso.

Il Treasury Board ha affermato che offrirà a questi lavoratori anche una “indennità specifica di gruppo dello 0,5%” nel terzo anno dell’accordo, oltre ad un pagamento una tantum di $ 2.500.

“Questi accordi affrontano tutte le priorità chiave avanzate dalla PSAC. Inoltre, includono disposizioni migliorate, per esempio sul congedo retribuito per responsabilità familiari. Includono anche misure per sostenere ulteriormente l’equità occupazionale, la diversità e l’inclusione, come un nuovo vantaggio per i dipendenti indigeni che ora avranno accesso al congedo retribuito per partecipare alle pratiche tradizionali”, si legge nel comunicato del governo.

Per quanto riguarda il lavoro a distanza, il governo federale afferma di rimanere impegnato in un modello ibrido che vedrà i dipendenti pubblici entrare in ufficio almeno un paio di volte alla settimana, ma al di fuori dei contratti collettivi hanno “raggiunto un accordo provvisorio sul telelavoro che soddisfa entrambe le parti”.

Nel dirsi “contenta” di aver raggiunto questo risultato, Mona Fortier ha aggiunto di aver apprezzato la pazienza dei canadesi nelle ultime due settimane mentre i lavoratori esercitavano il loro diritto di sciopero. E poi ha aggiunto: “Siamo profondamente grati ai dipendenti pubblici federali che lavorano duramente in tutto il Paese per servire i canadesi e non vediamo l’ora di accoglierli di nuovo. Questi accordi sono equi, competitivi e ragionevoli e portano stabilità ai dipendenti pubblici ed ai canadesi”.

La PSAC ha a sua volta confermato che l’accordo, dopo quasi due anni di trattative culminate con lo sciopero, è stato raggiunto. Il PSAC ha affermato che l’accordo “ha assicurato un contratto equo per i membri che supera l’offerta originale dei datori di lavoro” e “nuove tutele significative per il lavoro a distanza”.

“Durante un periodo di inflazione record e profitti aziendali in aumento, ai lavoratori è stato detto di accettare di meno, ma i nostri membri si sono uniti e hanno combattuto per il meglio”, ha affermato Chris Aylward, presidente nazionale della PSAC, ieri.  “Questo accordo offre importanti guadagni per i nostri membri che fisseranno il livello per tutti i lavoratori in Canada”.

Termina dunque lo sciopero: i dipendenti pubblici federali rientreranno al lavoro a partire dalle 9 di stamani o dal turno successivo programmato. Resta in ballo la posizione dei lavoratori del CRA: per loro, lo sciopero continua.

Nella foto in alto, alcuni manifestanti della PSAC durante uno degli ultimi giorni di sciopero (foto da Twitter – @psac_afpc)

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