TORONTO – La minaccia terroristica in Canada “è raramente stata più alta”, secondo un rapporto pubblicato ieri e realizzato dalla società “Insight Threat Intelligence” (ITI) presieduta da Jessica Davis, ex analista del Canadian Security Intelligence Service e di Global Affairs Canada.
“In conclusione: il terrorismo in Canada è in aumento” evidenzia lo studio, che ha rilevato un aumento “statisticamente significativo” delle accuse di terrorismo in territorio canadese tra il 2007 e il 2024: durante questo periodo, secondo il rapporto, tali accuse sono state 73 e tale cifra rappresenta “un indicatore importante” della minaccia, poiché gli arresti per terrorismo spesso derivano da piani di attacco sventati. La maggior parte delle 73 accuse ha coinvolto terroristi “spinti da motivi religiosi”, in particolare seguaci di “gruppi jihadisti” come lo Stato Islamico (ISIS). “Tuttavia – sottolinea il rapporto – negli ultimi quattro anni c’è stato un aumento della diversità di motivazioni, con individui spinti da ragioni ideologiche”.
Secondo la presidente di ITI, Jessica Davis (nella foto sotto, dal sito dell’ITI), l’aumento di attacchi e di accuse va attribuito ad “un mix volatile di tensioni geopolitiche e crescente radicalizzazione trasversalmente alle linee ideologiche” e questo, secondo la Davis, evidenzia “l’urgente necessità di rivalutare ed adattare le nostre strategie antiterrorismo”.
La situazione sembra essere peggiorata, in particolare, negli ultimi due anni: in questo lasso di tempo, la RCMP ha infatti sventato una serie di piani terroristici da parte di sostenitori dell’ISIS. Tra questi, un attentato pianificato a un raduno pro-Israele a Parliament Hill (per il quale sono stati arrestati due minorenni di Ottawa). Recentemente, un padre ed un figlio sono stati accusati di un attacco sventato a Toronto: Ahmed Fouad Mostafa Eldidi e suo figlio Mostafa, come abbiamo già avuto modo di scrivere, sono stati arrestati nello scorso mese di luglio mentre stavano presumibilmente preparando un attacco a Toronto per conto dello Stato Islamico, e sebbene il padre sia accusato di essere apparso in un video dell’Isis del 2015, dove mutilava un prigioniero, ha ottenuto lo status di rifugiato e poi persino la cittadinanza canadese, prima di finire sotto accusa per l’attentato sventato a Toronto (potete rileggere l’intera storia nel nostro precedente articolo, qui). E poi, ancora: sempre l’anno scorso, uno studente pakistano è stato arrestato nel Quebec mentre si stava recando negli Stati Uniti per condurre una sparatoria di massa in un centro ebraico: si tratta di Muhammad Shahzeb Khan, che aveva ricevuto un visto per studenti nel maggio del 2023 ed era arrivato all’aeroporto “Pearson” di Toronto il 24 giugno 2023 (potete rileggere l’intera storia nel nostro precedente articolo, qui). Infine, un altro giovane in odore di terrorismo è stato arrestato a dicembre a Toronto dall’RCMP.
Nel frattempo l’FBI sta indagando sulla visita di Shamsud-Din Jabbar in Ontario nel 2023: il 1° gennaio scorso, il presunto sostenitore dell’ISIS ha usato un camion per falciare le vittime su Bourbon Street a New Orleans, uccidendone quattordici. In un appello pubblicato su Twitter X l’altro ieri, la RCMP ha chiesto ai canadesi “di segnalare qualsiasi informazione che potrebbe essere pertinente alle indagini dell’FBI”.
“Mentre gli attacchi forniscono prove visibili di attività terroristiche, arresti e accuse – commenta ancora la Davis – spesso rivelano trame sottostanti ed interrotte, offrendo un quadro più completo della minaccia all’interno dei nostri confini”. Minacce che in genere arrivano da chi quei confini ha potuto attraversarli indisturbato e persino legalmente, pur essendo quantomeno “in odore” di terrorismo…
La foto in alto è tratta dalla pagoina Twitterr X di Canada Border Services Agency (@CanBorder)
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