Canada

Vaccini: promessa di immunità, ritorno alla normalità? 

TORONTO – Ci sono voluti dieci mesi perché il Canada lanciasse una monumentale campagna per la vaccinazione contro il nuovo coronavirus. Speriamo che questo possa segnare l’inizio della fine della pandemia in Canada. Da lunedì è difatti in corso la più grande campagna di vaccinazione della storia canadese.

Quebec e Ontario sono le prime province ad aver iniziato a somministrare i vaccini contro il Covid-19. Hanno scelto come primi destinatari i lavoratori in prima linea e gli anziani che vivono in centri di assistenza a lunga degenza.

A parte i pareri personali, il Covid- 19 si è infiltrato in molti aspetti della nostra vita quotidiana. Nel seguire i protocolli e le procedure di sicurezza della salute pubblica per limitare la diffusione del virus, abbiamo modificato il modo in cui lavoriamo, il modo in cui acquistiamo e il modo in cui interagiamo con le nostre famiglie e i nostri amici. È stata una sfida.

Dall’inizio della pandemia, il Canada ha registrato oltre 475.000 casi e più di 13.750 decessi. Dall’inizio dell’emergenza, il 66% di tutti i casi nazionali e l’85% di tutti i decessi correlati al Covid-19 si sono verificati in Ontario e nel Québec. Non dovrebbe sorprendere che queste due province siano state le prime a ricevere i vaccini.

L’espansione della campagna continua in tutta la nazione. Dal primo arrivo domenicale dei potenziali vaccini salvavita in Quebec, altri 14 siti in tutto il Canada hanno ora iniziato a ricevere spedizioni. Si prevede che tale numero crescerà sino a 70 siti entro la fine della prossima settimana.

Mentre la priorità per l’immunizzazione spetta ai lavoratori in prima linea ed ai residenti delle case di cura a lunga degenza, il primo ministro Justin Trudeau ha rassicurato i cittadini dicendo: “Tutti i canadesi che lo vogliono, avranno il vaccino gratuito nei prossimi mesi del 2021”.

Un recente sondaggio Angus Reid, condotto tra l’8 e l’11 dicembre, ha chiesto ai canadesi quanto sarebbero stati propensi a vaccinarsi per il Covid-19. Il 48% dei canadesi ha risposto che probabilmente si sarebbe vaccinato non appena un vaccino fosse stato disponibile per loro (Grafico 1).

Ciò indica un aumento di otto punti (8%) dal mese precedente. Forse l’aumento del numero di casi e misure di blocco più severe sono state una ragione sufficiente per spingere il cambiamento. Trentuno per cento (31%) degli intervistati ha risposto che avrebbero aspettato un po’ prima di essere inoculati, con un calo di cinque punti rispetto a un mese fa. La percentuale di coloro che rifiutano il vaccino è scesa a quattordici punti (14%). I cambiamenti potrebbero suggerire che i canadesi sono più disposti a vedere la fine di questo temibile virus.

Comunque, persistono valide preoccupazioni. Per coloro i quali rifiuterebbero la vaccinazione, nonostante la disponibilità, la maggiore preoccupazione è relativa al timore degli effetti collaterali non ancora conosciuti. La maggior parte degli intervistati, ossia il 70%, si preoccupa degli effetti collaterali a lungo termine. Un altro 39% non ha fiducia nel vaccino, considerato il fatto che sia stato messo in produzione e distribuzione troppo velocemente (Grafico 2). Come per qualsiasi nuovo vaccino, trattamento o terapia, esiste un potenziale di controindicazioni tra cui le reazioni allergiche.

L’istruzione e l’informazione accurata (quando esistono) svolgono un ruolo chiave nell’abbattere la paura e l’incertezza. Nell’era dei social media, le informazioni possono diffondersi a ondate, quindi è importante fare riferimento a fonti attendibili. È altrettanto essenziale che le informazioni più accurate siano comunicate in modo linguistico e culturalmente appropriato, in modo che tutti i cittadini possano prendere le decisioni più informate.

Solo il tempo dirà se i vaccini manterranno la loro promessa.

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