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L’appello degli ex sindaci a Tory:
“Non accettare i maggiori poteri”

TORONTO – Come diceva il politico italiano più longevo, Giulio Andreotti, «il potere logora chi non ce l’ha». Chissà se l’aforisma è valido anche per gli ex sindaci di Toronto – fra i quali David Crombie, Art Eggleton, John Sewell, Barbara Hall e David Miller- che hanno scritto una lettera al sindaco John Tory chiedendogli di “respingere” il disegno di legge provinciale che gli darà più poteri, in particolare quello di approvare leggi con il solo sostegno della minoranza. Una richiesta quantomeno curiosa, quella di chiedere ad un politico di rinunciare ad avere più potere. Specie se viene da altri politici che hanno ricoperto quella stessa posizione. Ma andiamo con ordine.

Il disegno di legge, che circola già da diversi mesi e di volta in volta viene aggiornato, è stato illustrato mercoledì scorso dal ministro provinciale degli Affari Municipali, Steve Clark: in estrema sintesi, consentirà ai sindaci di Toronto e di Ottawa di approvare ordinanze in linea con le priorità provinciali (cioè: costruire nuove case) con il voto favorevole di un terzo dei membri del consiglio comunale. Praticamente, basterà la minoranza. Ciò significa che Tory potrà attuare alcune politiche con il supporto di soli otto consiglieri.

Secondo la Provincia, tale cambiamento è “necessario per consentire ai sindaci delle grandi città dell’Ontario di costruire più alloggi”.
Nella lettera dei tre ex primi cittadini, inviata via e-mail all’ufficio di John Tory domenica pomeriggio, poco prima delle ore 17, i firmatari si dicono “sconvolti da questo attacco ad uno dei principi essenziali della nostra democrazia locale, un meccanismo democratico fondamentale: il governo della maggioranza”.

Gli ex sindaci si sono inoltre detti “timorosi” dei “veri rischi sostanziali” che la città dovrebbe affrontare a causa di quel disegno di legge. “Siamo in un momento in cui il governo provinciale sta rivelando la sua vera agenda per il nostro futuro. È un futuro inquietante. Include lo scioglimento della nostra cintura verde e lo svuotamento del mandato delle autorità di conservazione che sono state create per proteggerci dal disastro ambientale”, si legge nella lettera.

“La Provincia sta anche compiendo passi verso la riduzione intenzionale dei terreni agricoli a favore di una maggiore espansione urbana incontrollata e l’eliminazione di norme e regolamenti a sostegno della costruzione di comunità sane e convenienti. Tutto questo sta avvenendo nel giro di pochi mesi dall’inizio di un nuovo mandato (del governo Ford, ndr), senza che questi pericolosi cambiamenti siano stati presentati agli elettori. Questo è estremamente allarmante”, continua la lettera.

Domenica sera, il vicecapo dello staff di Tory, Don Peat, ha dichiarato che l’ufficio del sindaco esaminerà la lettera, ma lo stesso Peat ha poi specificato che “il sindaco è stato chiaro durante le elezioni: sostiene il sistema del ‘sindaco forte’. Ed è stato anche chiaro nel dire che il suo stile di leadership e l’approccio generale al consiglio comunale non cambieranno: continuerà a lavorare con il consiglio comunale per fare le cose per la gente di Toronto”, ha detto Peat, aggiungendo che Tory “farà un uso molto limitato di questa misura” e che “utilizzerà i nuovi poteri solo quando saranno necessari per far progredire la realizzazione di nuovi alloggi” e “altre questioni-chiave”.

Insomma: a Tory avere più potere piace. I suoi precedessori dovranno farsene una ragione…

Nella foto in alto, John Tory durante una serata di gala (dalla sua pagina Twitter -@TorontosMayor)

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