Canada

Tassi d’interesse: Bank of Canada
davanti a un bivio,
rischio altro rialzo

TORONTO – Bank of Canada davanti a un bivio. Oggi la Banca Centrale annuncerà le linee guida della sua strategia sulle prossime politiche monetarie e per la prima volta da tanti mesi a questa parte tra gli addetti ai lavori non c’è certezza sulla decisione che sarà annunciata.

Il nodo è ancora una volta quello relativo ai tassi d’interesse, fermi ormai da un po’ di tempo al 4,5 per cento dopo gli otto rialzi consecutivi inaugurati nel marzo del 2022 per porre freno all’ondata inflazionistica che aveva investito il nostro Paese.

Da un lato un nutrito gruppo di economisti scommette sull’ipotesi della prudenza in attesa di futuri sviluppi. Tradotto, Bank of Canada dovrebbe annunciare che il tasso di sconto rimarrà invariato per il mese di giugno, con un probabile ritocco in arrivo per l’estate, a luglio o ad agosto.

Dall’altro lato, numerosi analisti economici ritengono che i tempi siano già maturi per un nuovo rialzo dei tassi di interesse dello 0,25 per cento, mettendo in preventivo un ulteriore nuovo intervento nei prossimi mesi.

Insomma, è grande il clima d’incertezza sulle decisioni sulla scrivania del governatore di Bank of Canada Tiff Macklem.

Ma quali sono le ragioni che stanno spingendo la Banca Centrale a dare una nuova svolta alla sua politica monetaria? La causa principale è la crescita economica del Canada totalmente inaspettata, quando le previsioni di fine anno parlavano di una probabile recessione provocata dal possibile rallentamento della nostra economia. Ebbene, il Prodotto interno lordo continua a viaggiare a ritmi vertiginosi e quasi tutti i comparti produttivi stanno registrando crescite pari o superiori ai livelli prepandemici. Il mix della crescita economica sostenuta e un livello d’inflazione ancora ben al di sopra degli obiettivi previsti getta le basi per un necessario ritocco del tasso di sconto. Il dubbio quindi riguarda non tanto il se, ma il quando.

Gli effetti, in ogni caso, li conosciamo ormai molto bene. Il rialzo del costo del denaro avrà in primo luogo un impatto sui mutui a tasso variabile, che cresceranno, così come quasi tutte le altre forme di prestito creditizio.

Secondo gli economisti – e qui ovviamente non parliamo più di diverse fazioni, ma di un consenso generalizzato – il rialzo dei tassi d’interesse dovrebbe avere un duplice effetto a livello macroeconomico.

Da un lato il ritocco darà spinta e sostegno alla nostra economia, dall’altro agirà da freno all’aumento del costo della vita, che continua a viaggiare a livelli troppo alti rispetto a quanto messo in preventivo. Tiff Macklem ha più volte dichiarato che l’obiettivo di Bank of Canada è quello di tornare a un livello di inflazione pari o sotto al 2 per cento. Ad aprile il valore registrato è stato del 4,4 per cento, rispetto al 4,3 per cento del mese precedente: molto meglio rispetto ai picchi del 2022, quando si raggiunsero i livello massimi degli ultimi 44 anni con un valore superiore all’8 per cento, ma ancora non sufficiente a soddisfare gli obiettivi della Banca Centrale.

Ma non solo. Gli analisti si aspettano futuri ritocchi verso l’alto anche nei mesi prossimi, e questo avrà comunque delle conseguenze sulle famiglie canadesi, che per mesi devono fare i conti con il cosiddetto effetto tenaglia: costo della vita alle stelle e aumento con cadenza mensile dei mutui e delle linee di credito a tasso variabile. La conseguenza, come ha confermato negli ultimi mesi Statistics Canada, è una significativa contrazione dei consumi e, allo stesso tempo, un deciso ricorso al debito.

Ci troviamo quindi in una delicata congiuntura economica, dove la mancanza di equilibrio tra i vari parametri produce incertezza anche in chiave futura. Oggi sapremo quindi se la nuova stretta arriverà già a giugno o se dovremo attendere ancora un mese.

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