TORONTO – “Oggi, nel nostro Paese, avere dei punti di vista differenti o divergenti è apparentemente criminale”. È questa la presa di posizione di Randy Hillier (nella foto sopra) rilasciata ai giornalisti dopo essere stato liberato su cauzione. Il parlamentare provinciale dell’Ontario era stato arrestato sulla base di nove differenti capi d’imputazione, tutti relativi alla partecipazione alla protesta organizzata a Ottawa dal cosiddetto Freedom Convoy. Tra le accuse mosse contro l’mpp indipendente spicca quella di aggressione a pubblico ufficiale.
La giudice Louise Logue ha accettato la richiesta di rilascio dopo il pagamento di una cauzione di 35mila dollari, con una lunga lista di restrizioni: tra queste, il divieto di raggiungere il centro storico di Ottawa, il divieto di contattare gli organizzatori della protesta contro gli obblighi vaccinali e il divieto di utilizzo dei social media per lanciare messaggio relativi al Freedom Convoy e al Covid-19.
La giudice, nella sua decisione, ha sottolineato come a suo avviso i messaggi postati da Hillier sui social media rappresentano “un rischio sostanziale”. Allo stesso tempo, secondo Logue, le limitazioni imposte dalle condizioni del rilascio su cauzione non rappresentano un impedimento oggettivo per l’esercizio delle funzioni parlamentari dello stesso mpp.
Secondo la ricostruzione emersa in corte, i tre capi d’accusa più gravi spiccati contro il deputato provinciale indipendente avrebbero avuto luogo lo scorso 29 gennaio, e tra questi anche l’aggressione al pubblico ufficiale.
In quell’occasione Hillier e il leader del People’s Party del Canada Maxime Bernier andarono al cancello ovest di Parliament Hill. Un ufficiale dei servizi di protezione parlamentare aveva fermato un gruppo di persone con cui Hillier si trovava perché uno di loro aveva un megafono, che era proibito. L’ufficiale aveva concesso al gruppo di proseguire, ma di lasciare il megafono.
La pubblica accusa sostiene che Hillier aprì una braccia nella barricata metallica per permettere ai manifestanti di passare, e nel fare questo usò la spalla e l’anca per spingere un pubblico ufficiale.
Sempre secondo l’accusa mentre l’occupazione si trascinava ormai da alcune settimane, Hillier aveva postato più volte sui social media alcuni inviti ad ostacolare la polizia impegnata a interrompere la protesta. “Il suo incoraggiamento a partecipare all’occupazione del centro di Ottawa, e la sua partecipazione a quella stessa protesta, ha avuto l’effetto di mettere a rischio i residenti della città di Ottawa”, ha sottolineato la pubblica accusa.
Hillier, dal canto suo, ha negato con forza di aver aggredito un pubblico ufficiale. “Ho avuto migliaia di interazioni. Ho sempre e solo salutato le persone con amore e affetto e abbracci e strette di mano”, ha detto. “A meno che le strette di mano e gli abbracci calorosi non siano ora considerati un assalto. Non ne ho idea”.
Hillier negli ultimi due anni è stato al centro di numerosi episodi controversi. Durante la pandemia è stato l’unico parlamentare dell’Ontario ad aver sposato completamente la causa no vax, rendendosi protagonista anche di proteste eclatanti contro i lockdown e le restrizioni attivate dai vari livelli di governo per frenare il contagio di Covid-19.
Hillier ora sostiene che dall’inizio della pandemia sono stati emessi ben 25 capi d’imputazione nei suoi confronti per la violazione delle misure anti Covid: se dovesse essere condannato – ha poi sostenuto – rischierebbe ammende pari a 2,5 milioni di dollari e 25 anni di carcere.
Hillier è stato eletto per la prima volta a Queen’s Park nel 2007. Nel 2019, proprio a causa delle sue posizioni critiche nei confronti del governo di Doug Ford, è stato espulso dal gruppo parlamentare del Progressive Conservative. Di conseguenza, è arrivata la decisione di non candidarsi alle prossime elezioni di giugno.
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