TORONTO – La crescita della popolazione in Canada è rallentata leggermente nell’ultimo trimestre dell’anno, ed è la prima volta dal 2020, quando il numero di persone che entrarono nel Paese quasi si fermò, a causa della chiusura dei confini del Canada da parte del governo per la pandemia di Covid-19.
Il rallentamento della crescita, segnalato mercoledì da Statistics Canada, è dovuto alla recente stretta sull’immigrazione da parte del governo federale (che ha progressivamente tagliato il numero di studenti internazionali e quello di lavoratori stranieri temporanei per la “crisi abitativa”) e, contemporaneamente, all’ulteriore calo delle nascite. Due fattori che, uniti, diventano “esplosivi” (in senso negativo), visto che la migrazione internazionale rappresenta quasi interamente l’aumento della popolazione canadese.
Secondo Statistics Canada, il numero di residenti non permanenti continua, sì, a crescere, ma il tasso di crescita sta rallentando dall’ottobre 2023. “Nel secondo trimestre si è registrato un aumento netto di 117.836 residenti non permanenti”, ha comunicato mercoledì l’agenzia di statistica. “Si tratta dell’aumento netto più piccolo dal primo trimestre del 2023 e segna il terzo trimestre consecutivo di aumenti netti minori nel numero di residenti non permanenti”.
La popolazione canadese è comunque cresciuta, raggiungendo 41.288.599 abitanti il 1° luglio. L’Alberta ha registrato il tasso di crescita più rapido tra le province ed i territori con un aumento dell’1,0% nel trimestre, mentre i Territori del Nordovest sono stati i più lenti con un aumento dello 0,1% La media canadese è comunque bassa: +0,6%.
C’è poi, dicevamo, il fattore del tasso di fertilità, che è a sua volta in costante calo: ha toccato un minimo storico ed il Paese è ora tra le Nazioni con il tasso di fertilità “più basso”. In base ai dati pubblicati mercoledì sempre da Statistics Canada, infatti, il tasso di fertilità canadese nel 2023 è stato di 1,26 bambini per donna (nell’ambito della sua vita riproduttiva), il livello più basso registrato da quando l’agenzia ha iniziato a raccogliere tali dati. Nel 2022, il tasso di fertilità era già sceso al minimo storico di 1,33 figli per donna: un record negativo che è stato, dunque, nuovamente battuto. In totale, lo scorso anno sono nati in Canada 351.477 bambini, un numero simile al 2022. Con i nuovi dati sulla fertilità, il Canada si unisce al gruppo dei Paesi con la fecondità “più bassa” che hanno un tasso di 1,3 figli per donna o meno: Corea del Sud, Spagna, Italia e Giappone sono altre Nazioni in questo gruppo.
Secondo un rapporto di Statistics Canada pubblicato a gennaio, il Canada “dato che la pandemia di COVID-19 ha dato inizio ad un periodo di crisi sanitaria pubblica e di shock economici e sociali, è possibile che un segmento della popolazione abbia risposto a questo periodo di diffusa incertezza attraverso le proprie scelte sulla maternità”. E gli esperti confermano che il il calo delle nascite è dovuto proprio alla prolungata incertezza economica, all’alto costo della vita, ai cambiamenti nello stile di vita ed alle decisioni lavorative. “È stato difficile per molte persone. L’inflazione certamente non ha aiutato. Alcune coppie, guardando le loro buste paga, guardando le loro spese, dicono: ‘Forse ora non è il momento ideale per avere figli’” ha detto a Global News Don Kerr, demografo del King’s University College della Western University di Londra, Ontario.
Un altro dato reso noto da Statistics Canada è quello relativo al tasso di nascite premature che è aumentato negli ultimi tre decenni. Nel 2023, con l’8,3%, ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 50 anni. La nascita pretermine o prematura avviene quando il bambino nasce prima del completamento delle 37 settimane di gravidanza. I bambini nati prematuri corrono un rischio maggiore di malattia, ricovero ospedaliero e morte. “L’aumento del tasso di nascite premature potrebbe essere correlato alla percentuale più elevata di madri anziane, poiché il rischio di un parto prematuro aumenta con l’aumentare dell’età della madre”, ha affermato StatCan. L’anno scorso, il 26,5% delle madri aveva 35 anni o più, rispetto al 10,7% del 1993. Dunque: o non si fanno più figli, o si fanno sempre più tardi, probabilmente perché per i giovani è sempre più difficile guadagnare abbastanza per mettere su casa e famiglia, quindi o si aspetta di avere una situazione economnica migliore (dopo i 35 anni) oppure si rinuncia ai figli perché quella tranquillità economica non arriva mai.
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