Il Commento

Pubblica Istruzione nel mirino

TORONTO – Con il numero di immigrati in aumento ogni anno, sembrerebbe che il Canada abbia sempre più bisogno di stabilire un’etica, un’identità che tutti i nuovi arrivati possano [eventualmente] definire come propria. Il compito di integrare questi nuovi residenti e futuri cittadini è lasciato in gran parte alle autorità provinciali e alle loro giurisdizioni: i consigli scolastici locali. Sebbene anch’essi prestino servizio all’autorità provinciale sul curriculum secolare, provveditorati cattolici hanno un’autorità autonoma nella costituzione.

Negli ultimi cinque anni, seguire le strategie e gli obiettivi educativi della provincia sotto le direttive del ministro Lecce è stato francamente un esercizio simile a cercare di tenere il passo con una palla che rimbalza. Suggerire che ci sono più spaccature che produttività è come impegnarsi a fare i complimenti all’incompetenza.

Un esempio calzante (e ce ne sono stati un numero eccessivamente generoso a disposizione) è l’ultimo scandalo che affligge il Toronto District School Board (TDSB). La direzione ha incoraggiato (convinta) i suoi amministratori locali e a livello di sistema a seguire la formazione su Diversity Equity and Inclusion (DEI) perché rimasta convinta che tale preparazione si sarebbe tradotta in risultati migliori per gli studenti. Un preside, Richard Bilkszto, si è suicidato, presumibilmente a causa delle molestie e del bullismo da parte di un leader in due di questi seminari dedicati allo scopo e a cui hanno partecipato 200 suoi colleghi.

Non c’è stata ancora un’inchiesta del medico legale né un’indagine della polizia, ma purtroppo c’è una persona deceduta. È stata intentata una causa per danni. L’avvocato, Lisa Bildy, è in attesa di istruzioni dai richiedenti. Il TCDSB ha commissionato una revisione delle circostanze. Il ministro Lecce no. Nessuno dei due ha rivelato il mandato di revisione.

Il TDSB è un’istituzione demograficamente complessa. Pubblica una pletora di studi, tra cui uno intitolato Student and Parent Census (2017, ma probabilmente non sarebbe cambiato molto negli ultimi anni) che, a suo dire, contribuisce a dare le direttive nella spesa di risorse per le esigenze degli studenti.

La sua comunità di genitori ha, curiosamente, livelli relativamente alti di istruzione formale: il 62% ha una laurea e il 21% un diploma di college. Non a caso, il 32% dei genitori ha un alto livello professionale/dirigente; un ulteriore 23% in ruoli medi di management. Sembrano essere orientati verso i risultati.

Nelle origini razziali, solo il 29% si identifica come “bianco”, il 40% come asiatico (tre categorie), l’11% come “nero”, il 12% come “misto”, il 6% come mediorientale, il 2% come latino-americano e lo 0,3% come indigeno. Il signor Bilkszto ha partecipato a seminari sul razzismo in cui sembrava non essere d’accordo con gli esperti che sostenevano che il Canada fosse più razzista degli Stati Uniti. Apparentemente il suo disaccordo ha portato a qualche reazione al vetriolo da parte dei presentatori.

Il TDSB ha anche chiesto informazioni sul “background religioso” della sua clientela. Presumibilmente, questo è preso in considerazione e applicato nelle loro strategie di insegnamento in classe, altrimenti perché chiedere? Degli intervistati, il 33% si è dichiarato cristiano, il 29% ha negato qualsiasi affiliazione religiosa, il 19% è islamico, l’8% indù, il 4% “altro”, il 4% buddista e il 2% ebreo. Altri due gruppi – quelli che frequentano le scuole cattoliche o le scuole private – ovviamente non fanno parte dell’equazione o delle preoccupazioni del TDSB.

Tuttavia, essendo il più grande consiglio scolastico del paese con circa 235.000 studenti, e avendo circa 3.5 miliardi di dollari a disposizione, il TDSB si reputa come la banderuola del paese oppure è spinto dalla provincia a guidare la sua agenda sociale. Pertanto, un’altra voce dell’indagine riguardava l’“orientamento sessuale”. Della fascia studentesca di grado 7-8, il 94% si dichiarava eterosessuale, il 4% non binario e il 2% “indeciso”. Gli eterosessuali sono scesi al 91% durante gli anni delle scuole superiori.

Solo per conoscenza, il Census 2021 ha rilevato che i residenti che si autodichiarano non binari di età superiore ai 15 anni erano uno su 300 (0,33%).

Con tutti questi “cospicui dati”, il TDSB sembra incapace di invertire la cultura dell’intolleranza, della mancanza di rispetto per l’autorità e della violenza che quest’anno ha caratterizzato il suo ambiente accademico. Ora, agli esempi delle politiche fallite, deve aggiungere i resti di Bilkszto.

(Grafici tratti dal sito web del Toronto District School Board)

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