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Nota Diplomatica: il fumo “strategico”

In questi giorni il Regno Unito ha annunciato che fornirà altri €500 mln di aiuti militari all’Ucraina sotto forma di 400 camion, 60 barche e un numero non precisato di missili a lunga gittata ‘Storm Shadow’. Non tutti gli aiuti militari inglesi mandati agli ucraini per difendersi dall’invasione russa sono di tipo materiale. Da tempo i britannici collaborano alla formazione dei soldati di Kiev. Finora, circa 60mila giovani ucraini hanno ricevuto l’addestramento in Inghilterra, per poi tornare a combattere nel proprio paese.

La presenza di tanti soldati stranieri sul territorio britannico ha, ovviamente, portato a dei problemi imprevisti. Uno dei più interessanti riguarda le sigarette, davvero troppo care per i ‘visitatori’. Gli ucraini sono notoriamente accaniti fumatori. I giovani soldati di Kiev erano abituati a pagare nel loro paese circa due euro per un pacchetto di venti sigarette. In Inghilterra quello stesso pacchetto costa — dopo gli ultimi aumenti del dicembre scorso — la cifra stratosferica di £15,67, €18,24 al cambio attuale. Peggio, negli spacci delle basi militari inglesi, non c’erano scorte sufficienti per venire incontro alla domanda neppure a prezzi ‘da bagarinaggio’.

Il problema, decisamente serio, riguardante il morale tra le truppe ucraine—in astinenza da nicotina, ansiose e lontane da casa—è esploso poco dopo l’arrivo in Gran Bretagna delle prime reclute da addestrare, nell’estate del 2022, anche se all’epoca non se n’è parlato pubblicamente. Alla fine, è stata trovata una multinazionale del tabacco—che ha preferito restare anonima—disposta a fornire gratuitamente 500mila pacchetti di sigarette per i giovani addestrandi. Tuttavia, le ‘cicche’ dovevano arrivare dall’estero e c’era il dazio da pagare—e non di certo a buon mercato: ben £394 (circa €460) per ogni mille sigarette…

Il Tesoro, alla fine, ha riconosciuto che le sigarette potessero essere importate ‘duty free’ in quanto destinate a una “operazione militare di importanza strategica”. Non sono mancate le obiezioni del DHSC—il Ministero della Sanità e degli Affari Sociali britannico—tendenzialmente contrario a qualsiasi iniziativa possa incoraggiare il fumo, e comprensibilmente preoccupato per gli eventuali problemi legali inerenti alla salute dei fumatori. Alla fine, anche questi hanno ceduto alla necessità: a patto che “fondi pubblici non fossero spesi direttamente a sostegno del vizio del fumo…”

Come suggeriscono le altissime imposizioni fiscali che pesano sul tabacco in Gran Bretagna, lo Stato inglese è per politica un forte oppositore al tabagismo. È interessante notare che le notizie relative al fumo ‘strategico’ sono apparse pochi giorni prima della seconda lettura in Parlamento di un disegno di legge del Primo Ministro, Rishi Sunak, che prevede la graduale—ma totale—abolizione del fumo nel Regno Unito. La proposta non è universalmente popolare

“Nota Diplomatica” esce con il sostegno di: Tesya Group, MSC Cruises, Class Editori e Telecom Italia Sparkle

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