È difficile trovare una nuova motivazione per non andare in ufficio. Non è irragionevole pensare che, ogni giorno nel mondo, un milione di persone si scervellino sul problema e che si sia pertanto già pensato praticamente a tutto.
L’Ing. Rameshchandra Fefar è un dirigente pubblico dello Stato di Gujarat, nell’India centro-occidentale, ed è nei guai perché negli ultimi otto mesi si è presentato in ufficio solo una manciata di volte e ora i suoi capi gli hanno chiesto di giustificare la valanga di assenze.
Fefar ha attirato l’attenzione dei giornali quando ha replicato spiegando che, mentre si trovava al lavoro in un giorno di marzo del 2010, si è reso conto di essere il decimo ed ultimo avatar del Dio indù Visnù – per la precisione, il Lord Kalki – e che, come tale, alla lunga ha dovuto accettare che non poteva continuare a sprecare il suo tempo col pendolarismo quando invece avrebbe potuto impiegare meglio i suoi poteri divini da casa.
Non è, in altre parole, che non sia al lavoro solo perché non è alla scrivania. Anzi, ciò che fa da casa è molto più importante. “Lì entro nella Quinta dimensione allo scopo di trasformare la coscienza globale. Non è una cosa che posso fare in ufficio”, ha detto. Ha lasciato intendere che, se i suoi capi proprio ci tengono, forse potrebbe farsi vedere un po’ più spesso, anche se non gli sembra una buon’idea. Sapete, è per via della pioggia…
Secondo Fefar, l’ente statale che lo impiega – la Sardar Sarovar Punarvasvat Agency (SSPA) – dovrebbe pensare alle conseguenze e decidere se è più importante farlo stare là seduto solo a passare del tempo piuttosto che fargli fare un lavoro concreto per salvare il suo paese dalla siccità. “L’India ha goduto di piogge generose negli ultimi anni solo perché sono l’Avatar Kalki”, chiarisce.
Il Dio Visnù ha in tutto dieci avatar dalle caratteristiche diverse, aspetti della propria divinità che possono manifestarsi tra la gente per garantire il funzionamento del Dharma – la Legge universale naturale, ovvero le regole attraverso cui il ciclo della vita, della morte e della rinascita segue correttamente il suo corso. Dei dieci, Lord Kalki è l’ultimo e il più preoccupante. La sua apparizione segnala l’avvicinarsi della prossima e sanguinolenta conclusione del Kali Yuga – l’attuale era dell’oscurità caratterizzata da numerosi conflitti e da una diffusa ignoranza spirituale. Diciamo che porta con sè la fine del mondo come lo conosciamo.
Kalki ha quattro braccia, è comunemente raffigurato con la pelle blu, seduto su un destriero bianco e armato con la spada grondante di sangue che usa per fare piazza pulita dei “malvagi” e permettere ai pochi “giusti” sopravvissuti di rilanciare da capo l’eterno ciclo del Dharma. Siccome secondo la tradizione quel particolare avatar arriva quando dominano la discordia e l’ipocrisia, potrebbe in effetti trattarsi proprio di lui…
Dunque, che fare di Fefar? Come la mettiamo con la pioggia? Non potrebbe essere un candidato magnifico per l’home working?