Lo squalo, lungo oltre sette metri, che penetra il tetto di una casetta di Headington – un sobborgo residenziale di Oxford, in Inghilterra – è apparso nella notte del 9 agosto 1986. L’opera, concepita dallo scultore inglese John Buckley, doveva rappresentare il pericolo incombente dell’energia nucleare e delle armi atomiche ed era una sorta di commento visivo riguardo sia al disastro di Cernobyl – avvenuto pochi mesi prima – sia al bombardamento atomico della città giapponese di Nagasaki che pose fine alla Seconda guerra mondiale nel Pacifico e il cui 41° anniversario ricorreva lo stesso 9 agosto.
La scultura – in fibra di vetro e pesante circa 200 kg – era stata commissionata a Buckley da Bill Heine, un presentatore radiofonico locale, e materialmente costruita dall’artigiano Anton Castiau, un amico dello scultore. L’arrivo dello squalo sul tetto, piazzato da una gru nel mezzo della notte, non era stato preannunciato ai vicini di casa, che lo hanno scoperto solo uscendo al mattino seguente. Pare però che l’ abbiano presa abbastanza bene…
Prevedibilmente, le autorità municipali invece non ne furono entusiaste. Non erano state consultate preventivamente – infatti, non era chiaro che dovessero esserlo, trattandosi di un’opera d’arte – e quindi subito ordinarono la rimozione di ciò che poteva, per loro, rappresentare un “pericolo pubblico”. Non riuscendone a dimostrare l’effettiva pericolosità, tentarono la via contorta dei permessi mancanti, ma oramai era troppo tardi. L’opera era piaciuta alla cittadinanza e, peggio ancora, ai media.
Col passare del tempo, la scultura divenne – oltre che un monumento locale – anche una vera e propria attrazione turistica. Oggi l’Headington Shark è noto nel Paese e la Shark House – al numero 2 di New High Street, Headington, Oxford – divenuta dal 2018 una guesthouse Airbnb per chi ha piacere di dormire sentendo il pericolo nucleare incombere nella notte.