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Migranti, esodo dal Canada verso gli Usa: quasi 20mila in pochi mesi

TORONTO – Il Customs and Border Protection (CPB) degli Usa ha registrato un numero record di migranti tra i posti di frontiera al confine tra Canada e Stati Uniti tra l’ottobre 2023 ed il luglio di quest’anno: quasi 20mila persone hanno cercato di lasciare il Canada per entrare, iregolarmente, negli Stati Uniti.

Il CBP ha riferito di aver incontrato, per la precisione, 19.498 migranti tra i posti di frontiera sul confine settentrionale tra ottobre 2023 e luglio 2024, di cui 15.612 nel settore Swanton, che corre lungo il confine del Quebec con New York e Vermont.

Anche se i numeri impallidiscono se paragonati a quelli del confine meridionale degli Stati Uniti, si tratta di più del doppio dei 7.630 incontrati tra i posti di frontiera Canada-Usa nello stesso periodo dell’anno precedente. E l’anno prima, il CBP aveva riferito di aver incontrato solo 2.238 migranti tra i posti di frontiera al confine settentrionale.

In un’intervista con Fox News il 22 agosto scorso, dopo essersi lamentato dell’immigrazione illegale oltre il confine meridionale, l’ex presidente (e candidato) Donald Trump ha affermato che gli Stati Uniti ora hanno un problema al confine settentrionale con i migranti in arrivo dal Canada. E secondo Kelly Sundberg della Mount Royal University, la questione potrebbe diventare una patata bollente politica per il governo Trudeau, indipendentemente da chi diventerà il prossimo presidente degli Stati Uniti. “Detesto ammetterlo, ma penso che Donald Trump abbia ragione su questo punto, che sia necessario concentrarsi sul nord”, ha detto la Sundberg alla CBC, che ha lavorato per molti anni come agente di polizia presso la Canada Border Services Agency. Del resto, anche l’altra candidata alla Casa Bianca, Kamala Harris, ha riconosciuto che ci sono preoccupazioni sul confine settentrionale degli Usa.

Come riferisce la CBC in un lungo servizio della Senior Reporter Elizabeth Thompson (che potete leggere qui), il sergente dell’RCMP Charles Poirier ha dichiarato che “non c’è giorno o notte in cui non ci sia un passaggio”. Solo nel Quebec, l’RCMP intercetta una media di più di 100 persone a settimana sul lato canadese del confine e Poirier ha affermato che si tratta solo di una parte di quelle dirette verso gli Stati Uniti. I notiziari statunitensi hanno inoltre documentato un boom di taxi e automobili che trasportano migranti dalle piccole città di confine dello Stato di New York a New York City.

Keith Cozine, professore associato di sicurezza nazionale presso la St. John’s University di New York ed ex ufficiale del Dipartimento di Sicurezza Nazionale, ha detto che i numeri al confine settentrionale sono motivo di preoccupazione. “Il recente arresto del cittadino pakistano in Canada, che stava progettando di compiere una sorta di attentato nell’anniversario del 7 ottobre, è allarmante”. Com’è noto, il 4 settembre, Muhammad Shahzeb Khan è stato arrestato dall’RCMP a Ormstown, Quebec, presumibilmente mentre stava per entrare illegalmente negli Stati Uniti: la polizia sostiene che stesse pianificando un attacco mortale contro cittadini ebrei nell’area di New York City (leggete il nostro articolo qui). Un episodio che ovviamente getta benzina sul fuoco, sul già scottante argomento della migrazione dal Canada agli Usa.

Secondo le statistiche statunitensi del CBP, sono soprattutto le persone originarie dell’India a tentare di attraverso il confine: 9.742 dei 19.498 migranti fermati tra l’ottobre del 2023 ed il luglio del 2024 provenivano da quel Paese.

“Negli ultimi mesi, quello che stiamo vedendo è che molte persone atterrano negli aeroporti internazionali, quindi a Montreal o a Toronto”, ha detto. “E poi, entro poche ore dal loro arrivo, li sorprendiamo al confine, mentre tentano di attraversarlo o lo hanno già fatto con successo” ha affermato Poirier, aggiungendo che i trafficanti promettono ai migranti un passaggio facile e garantito dal Canada agli Stati Uniti, ma sempre più spesso l’RCMP vede i conducenti abbandonare persone in mezzo al nulla. “Il che ovviamente mette in pericolo quei migranti perché anche se adesso è bello e soleggiato, di notte, con il freddo che arriva e l’oscurità, si disorientano, hanno figli…”, ha detto. “E abbiamo assistito ad alcune tragedie anche in passato. Alcune persone sono morte”.

Ma perché sempre più persone cercano di passare dal Canada agli Stati Uniti? Secondo Jenny Kwan, parlamentare dell’NDP e “critic” sull’immigrazione, “i cambiamenti alla politica di immigrazione del Canada (leggete qui uno dei nostri articoli in proposito, ndr) hanno contribuito ad alimentare un esodo verso gli Stati Uniti di studenti e lavoratori stranieri temporanei. È del tutto possibile – ha detto alla CBC – che le persone ora si trovino in questa terribile situazione e cerchino altrove per stabilirsi”. Dopo che l’Onu ha definito il sistema dell’immigrazione canadese “un modello di schiavitù moderna”, non c’è da stupirsi.

(Foto da www.travelweek.ca)

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