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“Media italiani all’estero fondamentali
per gli italiani nel mondo”

ROMA – “È necessario mettere al centro della discussione politica per gli italiani all’estero i temi legati alla comunicazione e all’informazione. Le norme che attengono questo segmento delle politiche per gli italiani all’estero hanno bisogno di applicazioni nuove ed eque”.: lo ha detto Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio Generale per gli Italiani all’Estero (Cgie), intervenuto all’incontro “Raccontare l’Italia oltre la Frontiera”, tenutosi nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati a Roma. “Ci sono situazioni – ha aggiunto, come riferisce www.italiachiamaitalia.it – che sono sfuggite di mano e invece di essere gestite dall’amministrazione del governo vengono discusse nelle aule dei tribunali e non è più ammissibile. Dobbiamo cercare di avviare questo processo di riforme per rilanciare le politiche per gli italiani all’estero. Sono convinto che il Cgie debba compiere uno sforzo per mettere in agenda un convegno che possa dare seguito a questo seminario, per poter ragionare e arrivare a trovare delle soluzioni propositive da consegnare al Parlamento per aggiornare la legislazione e avanzare quello che è il rapporto tra cittadino, istituzioni e i canali di informazione”.

All’incontro è intervenuto anche Christian Di Sanzo, deputato Pd eletto all’estero (Centro e Nord America). “Punto di riflessione – ha detto Di Sanzo – è come sia cambiata l’informazione per gli italiani all’estero e c’è un dato oggettivo: la nuova emigrazione non usa più i vecchi mezzi di informazione, ma ricorre ai nuovi mezzi per intrattenere un rapporto diretto con l’Italia. Diventa fondamentale, allora, rivedere l’editoria italiana all’estero come fulcro di quella che è l’informazione delle comunità e delle rappresentanze diplomatico-consolari” ha sottolineato Di Sanzo, aggiungendo: “Per salvare l’editoria italiana all’estero bisogna affrontare i problemi di oggi e lavorare insieme, cercando regole che possano essere applicate al meglio. Parlando della revisione della qualità del prodotto, c’è una grande disparità sui pareri che vengono dati da Comites e Ambasciate italiane all’estero. I Comites sono organi politici, non tecnici, e non possono essere forzati ad aderire a criteri oggettivi ma aiutiamoli a strutturare questo parere dando loro dei criteri guida. Il giudizio dei Comites e della rappresentanza consolare deve essere uno dei punti per assegnare il finanziamento a determinate testate, senza che esso sia vincolante, così da non incorrere in disuguaglianze o ingiustizie. C’è bisogno di riportare un’oggettività, centralizzando in maniera comparativa la valutazione della qualità delle testate, così da bilanciare il parere delle rappresentanze all’estero e dare coerenza”, ha concluso il deputato. del Partito Democratico.

Anche il senatore Francesco Giacobbe, Pd, eletto all’estero, è intervenuto all’incontro. “Dobbiamo ringraziare in maniera concreta la stampa e i media italiani nel mondo – ha detto Giacobbe – perché hanno contribuito indubbiamente a promuovere l’italianità nel mondo, hanno costituito una fonte importantissima per la diffusione di notizie che la stampa italiana non raggiunge e che non sarebbero mai arrivate in paesi lontani. I media – ha aggiunto – diffondono informazioni sulla vita delle nostre comunità nel mondo e hanno svolto un ruolo molto importante, anche per sollevare questioni e specificità che interessano queste comunità, dall’informazione locale a quella del ritorno”.

Tra gli altri meriti, ha chiosato il senatore, “la stampa italiana all’estero costituisce la memoria storica dell’emigrazione italiana all’estero. Oggi le cose sono cambiate e viviamo in un mondo diverso in cui l’immediatezza dell’informazione è uguale anche vivendo in un Paese lontano e dobbiamo riflettere a quale sia il ruolo di comunicazione dei media nel mondo. La realtà delle comunità italiane all’estero è diversa da nazione a nazione e dobbiamo tenerlo in considerazione”, ha concluso Giacobbe.

Nelle foto in alto, da sinistra: Christian Di Sanzo e Francesco Giacobbe (dai rispettivi profili Facebook)

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