Il Commento

Andrà tutto bene?
Per la verità
è andato tutto male

TORONTO – Marzo 2020. La pandemia di Covid-19 mette in ginocchio i sistemi sanitari di mezzo mondo, a partire da quello in Italia, il Paese occidentale che, almeno nei primi mesi dell’emergenza, paga il tributo di sangue più alto. La risposta degli italiani, sottoposti a un duro lockdown, è carica di speranza, dignità umana e ottimismo. L’arcobaleno con la scritta “Andrà tutto bene” diventa virale, risposta tutta italiana al pessimismo cosmico provocato dal Covid, dall’incertezza per il futuro, dal disfattismo globale di fronte a un virus che pare inarrestabile e che continua a mietere vittime. Senza vaccino, con virologi ed esperti che continuano a litigare sulle misure più efficaci da adottare, in tutto il mondo le terapie intensive si riempono, il contagio continua a correre, beffando frontiere e distanze, restrizioni e lockdown.

In quella drammatica fase l’umanità si scopre più fragile, più insicura. Ma la minaccia comune, che non risparmia nessuno nei quattro angoli del pianeta, ha anche l’effetto di unirci.

Vengono messe da parte divisioni e dissensi, contrasti e divergenze, e finalmente almeno per una volta si rema tutti nella stessa direzione. Il messaggio dell’Andrà tutto bene riprende vigore in autunno e in inverno, con la somministrazione dei vaccini, i primi incoraggianti dati sulla loro efficacia contro il Covid-19 ci ridanno speranza. Spuntano le nuove varianti – Alpha, Delta, Mu, Omicron – e teniamo duro, accettando di subire nuove temporali restrizioni della nostra libertà personale per garantire il benessere comune.

All’inizio di quest’anno, infine, iniziamo a vedere la luce alla fine di questo lungo e maledetto tunnel. A facilitare la fine della pandemia è proprio Omicron, variante molto più contagiosa delle precedenti ma che provoca, per fortuna, sintomi più lievi rispetto al ceppo originario del Covid.

Guardando a quanto accaduto negli ultimi due anni, purtroppo, non è andato tutto bene. Fino a questo momento, il bilancio totale parla di 476 milioni di persone contagiate e 6,1 milioni di morti in tutto il mondo, numeri che per stessa ammissione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sottostimano la reale incidenza del Covid in termini di decessi complessivi.

A confermare che non è andato tutto bene, anzi che forse è andato tutto male, è questo tragico passaggio di testimone tra la pandemia di Covid-19 e l’invasione russa in Ucraina.

Un conflitto, quello che si combatte sul suolo ucraino, che rischia di spazzare via i delicati equilibri geopolitici faticosamente consolidatesi negli ultimi due decenni, con la minaccia di una possibile escalation tra Mosca e la Nato e il conseguente incubo nucleare.

In un nonnulla siamo passati da questa solidarietà globalizzata, da questo aiutarci reciprocamente senza steccati politici, etnici, religiosi e geografici alle bombe al fosforo bianco, ai civili presi di mira, ai missili che colpiscono indiscriminatamente palazzi e ospedali, scuole e ospizi, a interi quartieri rasi al suolo dai colpi di artiglieria.

Alla fine dei conti, è andato tutto male, anzi malissimo perché non siamo stati in grado di fare tesoro della terribile lezione che ci ha insegnato la pandemia.

Ricadiamo sempre negli stessi errori, nelle stesse sviste, negli stessi equivoci. Ripetiamo, in modo meccanico, le stesse aberrazioni, prendiamo gli stessi abbagli.

Chissà come si scrive andrà tutto bene in ucraino… Inutile andare a cercarlo, temo che sarebbe tutto tempo perso.

More Articles by the Same Author: