TORONTO – È un paese a due velocità il Canada in tempo di Covid: mentre in alcune province iniziano timide prove di allentamento delle restrizioni, in altre vengono implementate ulteriori restrizioni per arginare la diffusione del virus.
L’Ontario, come ha annunciato giovedì scorso il premier Doug Ford, riaprirà in tre fasi a intervalli di 21 giorni l’una dall’altra: la fase uno dovrebbe iniziare il 14 giugno.
Diversa la situazione in Manitoba. Giorni dopo la richiesta di ulteriore aiuto federale, Ottawa ha annunciato che avrebbe inviato operatori sanitari e altro supporto nella provincia delle Prairie, che attualmente è alle prese con alti tassi di positività e unità di terapia intensiva sovraccariche.
Il governo federale ha affermato che fornirà anche personale medico attraverso la Croce Rossa canadese e aiuto militare, aggiungendo che è anche pronto a inviare epidemiologi, tecnici di laboratorio e altri supporti per rispondere alle esigenze della provincia. “Le risorse umane e le attrezzature sanitarie che stiamo fornendo contribuiranno a ridurre l’impatto di questa terza ondata di Covid-19 in Manitoba”, recita un comunicato del ministro della Sanità federale Patty Hajdu.
La situazione sta degenerando rapidamente al punto che un gruppo di sei medici ha deciso di chiedere al Manitoba Public Health di chiudere tutte le attività non essenziali e di implementare un ordine di “stare a casa” per contribuire ad alleviare la pressione sul sistema sanitario della provincia. “Tutti sanno che tipo di catastrofe stiamo affrontando attualmente – ha detto il dottor Daniel Roberts, un medico di terapia intensiva e uno di coloro che chiedono ulteriori restrizioni – nelle ultime tre settimane in Manitoba è stato registrato il più alto tasso di nuove infezioni quotidiane di Covid in Nord America e questo trend sembra procedere senza alcun rallentamento”.
In Newfoundland e Labrador, nel frattempo, lunedì, i funzionari sanitari hanno imposto restrizioni sanitarie su una fascia più ampia del nord-est della provincia, ponendo le comunità lungo la Trans-Canada Highway da Gambo a Badger, sotto il secondo livello di allerta più alto. I funzionari hanno dichiarato che trentadue casi, che sono stati collegati a un aumento dei contagi nell’area, hanno innescato il passaggio al livello 4.
Ma mentre alcune parti del Canada sono ancora in piena emergenza Covid, altre province, con la diminuzione dei casi, sembrano intravedere la luce alla fine del tunnel e si sono mosse per allentare le restrizioni.
È il caso del Quebec che due giorni fa ha revocato le ultime misure di lockdown rimaste ancora in vigore in alcune delle sue regioni hotspot. La decisione di porre fine alle misure speciali in alcuni comuni delle regioni Estrie, Chaudiere-Appalaches e Bas-Saint-Laurent è arrivata quando la provincia ha registrato 433 nuove infezioni da Covid-19 e 11 nuovi decessi legati al virus.
Aree, queste, che ora torneranno al livello di allerta rosso del sistema pandemico della provincia, con le attività commerciali non essenziali che possono riaprire e il coprifuoco serale che sarà posticipato alle 9:30, al passo con la maggior parte del Quebec meridionale. Ma il coprifuoco non è destinato a rimanere in vigore a lungo: entro la fine della settimana dovrebbe essere annullato in tutto il Quebec.
Il Saskatchewan ha annunciato che avrebbe iniziato ad allentare le sue restrizioni meno di un mese dopo aver superato la soglia per la fase 2 del suo piano di riapertura, che prevedeva la somministrazione di una prima dose di vaccino ad almeno il 70% dei residenti di età pari o superiore a 30 anni. La provincia alleggerirà i limiti di capacità per la vendita al dettaglio, servizi di cura personale, ristoranti e bar a partire dal 20 giugno, anche se rimarranno in vigore le distanze fisiche e altre misure sanitarie. La terza fase, infine, rimuoverà quasi tutti i rimanenti ordini di sanità pubblica.
Intanto il governo dello Yukon ha deciso di revocare una serie di restrizioni sanitarie inclusa la possibilità di riunirsi a gruppi fino a 200 persone sia in ambienti chiusi che all’esterno, a condizione che le distanze fisiche siano in atto.
Migliora la situazione in British Columbia dove è stato registrato un calo dei ricoveri causati dal Covid e una diminuzione di nuovi casi e decessi. Stessa situazione anche in Alberta, Nova Scotia (54 nuovi contagi), New Brunswick (ieri solo 9 le nuove infezioni).
Pian piano l’incubo chiamato Covid-19 potrebbe allentare la presa e si potrebbe riprendere la vita normale, Covid-free.