TORONTO – “A Milano voi fate i pedinamenti, qui si muore”. Parole tristemente profetiche che Giovanni Falcone pronuncia in un messaggio audio, finora inedito, registrato nel settembre del 1989, pochi mesi dopo essere scampato a un primo attentato mafioso presso la villa dove trascorreva le vacanze (noto come l’“attentato dell’Addaura”). Il riferimento è a una “lunga discussione, quasi uno scontro” con dei colleghi milanesi, che evidentemente faticavano a comprendere la vita da incubo delle forze dell’ordine che operavano sul campo. Com’è noto, Falcone sarebbe morto tre anni dopo, insieme alla moglie e a tre agenti di scorta, nella “strage di Capaci”, quando Cosa Nostra fece esplodere mezza tonnellata di tritolo sull’autostrada A29. Era il 23 maggio 1992.
L’audio è stato ottenuto dal sito di notizie askanews.it, che ne ha divulgato due estratti (si trovano facilmente anche su Youtube). Dopo l’amara constatazione iniziale sui rischi e le difficoltà di indagare sulla mafia in Sicilia, dove “gli ufficiali di polizia giudiziaria entrano per pedinare e si accorgono di essere pedinati”, Falcone fornisce, come suo solito, una analisi lucida e propositiva della situazione e degli errori da evitare nella lotta alla mafia: “Se ancora noi ingenereremo nell’opinione pubblica la falsa, erronea supposizione di una organizzazione ‘strana’, o meglio di una non-organizzazione, contribuiremo da un lato a non far capire nulla all’opinione pubblica o meglio agli organi centrali, a sottovalutare il problema; dall’altro, consentiremo operazioni televisive come la Piovra 4, in cui è tutto un immenso magma di organizzazione veramente tentacolare, incredibile, che fa terrorizzare. Che è invincibile. Perché questo è il messaggio che viene dato”.
La conclusione è però ancora una volta un messaggio di speranza e un’implicita esortazione a non arrendersi: “Quando il fenomeno è invincibile, siamo tutti a posto: è un fenomeno che è al di sopra delle capacità umane, e quindi siamo tutti tranquilli. Ma non è così, e lo sappiamo tutti”.
La mafia non è invincibile. Per commemorare degnamente il ventinovesimo anniversario dalla tragica scomparsa di Giovanni Falcone, che ricorreva domenica scorsa, non ci resta che ascoltare ancora una volta la sua voce e raccogliere il suo invito.