Canada

CRA ancora in sciopero,
polemica sull’accordo

TORONTO – La stragranda maggioranza dei dipendenti pubblici federali della PSAC è rientrata al lavoro, ma per circa 35.000 dipendenti sindacalizzati della Canada Revenue Agency (CRA) la mobilitazione continua: anche ieri, i lavoratori sono rimasti ai picchetti, non avendo ancora raggiunto un accordo per il contratto.

Lo sciopero sta portando a ritardi nell’elaborazione delle dichiarazioni dei redditi e dei benefici, in particolare quelle presentate in formato cartaceo, nonché ad un aumento dei tempi di attesa nei centri di contatto.

Secondo la PSAC, le parti hanno negoziato lunedì “per tutto il giorno” e “fino a tarda notte” ed i colloqui sono ripresi martedì mattina, ma non è stato raggiunto un accordo.

Martedì, Jérémy Collard, addetto stampa del ministro federale delle Entrate, Diane Lebouthillier, che sovrintende al CRA, ha confermato che i negoziati fra le due parti sono ripresi tra le due parti, ma ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli. “Quello che prevedo è una possibilità di buone notizie presto, ma il CRA sta ancora negoziando con i propri dipendenti. Riconosciamo l’importante ruolo svolto dai dipendenti CRA nel fornire servizi ai contribuenti canadesi da costa a costa”, ha dichiarato Collard. “Il CRA è, tuttavia, un’agenzia indipendente; pertanto, non commenteremo le trattative in corso”.

Parlando ai giornalisti lunedì, il presidente del Treasury Board, Mona Fortier, ha dichiarato di non essere coinvolta nei negoziati con i lavoratori del CRA, ma ha accennato alla possibilità di un accordo. “Stanno lavorando molto duramente”, ha detto. Il sindacato, da parte sua, lunedì ha dichiarato che le due parti hanno risolto alcune questioni relative all’orario di lavoro ed alle comunicazioni, ma sono rimaste in discussione le questioni-chiave dei salari, del lavoro a distanza e delle tutele contro l’appalto dei posti di lavoro. Il CRA ha offerto, l’ultima volta, aumenti salariali del 9% in tre anni, decisamente al di sotto della richiesta del sindacato che è del 22,5%. È possibile che l’accordo raggiunto tra il Treasury Board e la PSAC, ottimo per il sindacato, stia influendo sui negoziati in corso, ma martedì il sindacato ha affermato che la leadership non fornirà ulteriori dettagli né parlerà ai media. “Le nostre richieste sono ragionevoli – si sono limitati a dire i sindacalisti – e, insieme, otterremo guadagni reali per i nostri membri”.

Intanto, continua a far discutere l’accordo raggiunto tra il governo federale e gli oltre 120.000 dipendenti pubblici della PSAC: un accordo che, fra aumenti di salario e benefit vari, costerà ai contribuenti 1,3 miliardi di dollari all’anno, più altri 448 milioni di dollari in bonus una tantum, secondo il Treasury Board.
L’accordo provvisorio raggiunto dopo quasi due anni di contrattazione e dodici giorni di sciopero copre un periodo di quattro anni a partire da giugno 2021 e prevede aumenti salariali composti del 12,6% per tutta la durata dell’accordo, nonché altri benefici. Oltre all’aumento salariale, i dipendenti pubblici riceveranno un bonus alla firma di $ 2.500 una volta ratificato il contratto che conta anche per la loro pensione e quest’ultimo implicherà una spesa di 448 milioni di dollari per il governo federale. Un salasso che si aggiunge al salasso, secondo alcuni esperti, mentre altri hanno parlato di un possibile “effetto domino” dopo il successo della vertenza-PSAC. Lo sciopero, evidentemente, ha funzionato.

Nella foto in alto, un picchetto dei lavoratori della Canada Revenue Agency, ancora in sciopero (foto da Twitter – @psacprairies)

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