Società

La bella moglie necessaria,
l’offerta di lavoro
e i tempi che cambiano

TORONTO – Molto spesso ci accorgiamo dei grandi cambiamenti da particolari marginali, da dettagli, da sfumature. Basta farsi una camminata per strada per scoprire di come cambiano le mode, basta ascoltare due ragazzini parlare e capire come mutano i modi di dire, come il linguaggio sia in continua evoluzione. Basta accendere la radio per rendersi conto di come anche la musica sia in perenne movimento, e come il grande successo di oggi sia destinato a diventare obsoleto in un batter d’occhio. Oppure, basta navigare sui social e imbattersi, così, quasi per caso, in foto, commenti, riferimenti, documenti che ci danno il senso del trascorre del tempo, del “Panta rei” di Eraclito: “Tutto scorre”. E non possiamo farci nulla, aggiungerei.

Ieri il nostro editore Joe Volpe si è imbattuto su Twitter in una lettera, che pubblichiamo qui a fianco, datata 16 dicembre 1965. Una lettera spedita dall’Università di New York a Buffalo, Dipartimento di Storia, nella quale veniva confermata l’assunzione di un certo mister Perry per il ruolo di Professore Assistente.

Lo stipendio: 8.200 dollari l’anno. E già qui ci rendiamo conto di come l’inflazione e l’aumento del costo della vita abbiano cambiato i nostri canoni di valutazione del denaro. Ma a catturare la nostra attenzione non è stato tanto questo, ma ciò che segue.

“Sono venuto a conoscenza – scrive chi offre il posto di lavoro, con uno stile forbito, ricercato, d’altri tempi appunto – che lei ha una moglie avvenente e affascinante. Non posso certo pretendere che queste siano delle precondizioni per il suo lavoro, ma sono orgoglioso di dirle che lo standard della bellezza femminile tra le mogli dei nostri colleghi è particolarmente alto. Sono felice di sapere che la Signora Perry darà il suo contributo a mantenere quello standard”.

Ora, immaginiamo se un simile riferimento fosse presente in un’offerta di lavoro nel 2022: apriti cielo, scoppierebbe uno scandalo, tra accuse di maschilismo e mercificazione della donna, tra movimenti MeToo e wokismi di varia natura.

Eppure, andando a rileggere con attenzione questa lettera, si capisce come non vi sia alcuna malizia, alcuna degradazione della donna e della sua dignità. Al contrario, c’è l’esaltazione e l’inno alla bellezza e alla femminilità. Ma ciò che era ritenuto accettabile 57 anni fa, oggi non lo è più.

Siamo semplicemente di fronte ai tempi che cambiano.

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