Toronto

Si chiude l’era Tory,
inizia una fase
di forte instabilità
e grande incertezza

TORONTO – Si chiude l’era Tory a Toronto. A partire dalle 5 di questo pomeriggio le dimissioni del sindaco diventeranno effettive, così come confermato dal City Clerk cittadino.

Un passo indietro, quello del sindaco dimissionario, provocato dallo scandalo nato dalla sua relazione con una giovane donna del suo staff. John Tory, nonostante il pressing da parte di un nutrito gruppo di consiglieri comunali e del premier dell’Ontario Doug Ford che gli chiedevano di restare in carica, ha mantenuto la parola e ha ufficializzato le sue dimissioni.

Per Toronto si apre una fase che sarà caratterizzata da forte instabilità e grande incertezza. E anche i tempi saranno piuttosto lunghi, visto che molto probabilmente non avremo un nuovo sindaco fino a tarda primavera o addirittura fino all’inizio dell’estate. Nel frattempo sarà il vice sindaco Jennifer McKelvie a esercitare le funzioni di sindaco senza però poter utilizzare i poteri aggiuntivi attribuiti dalla nuova legge provinciale al primo cittadino di Toronto.

Ma cosa prevede la tabella di marcia che ci porterà a una nuova guida a City Hall dopo più di otto anni?

Il Consiglio Comunale dovrà dichiarare ufficialmente vacante la carica del sindaco durante la sua prossima riunione. Attualmente, la prossima riunione del Consiglio è stata fissata al 29 marzo. I consiglieri comunali potrebbe richiedere un meeting straordinario per accelerare i tempi, cosa che per ora non è avvenuta.

Una volta che l’ufficio viene dichiarato vacante, la legge richiede al Consiglio di convocare un’elezione suppletiva che deve essere amministrata dal City Clerk di Toronto. Le candidature si apriranno il giorno lavorativo successivo all’approvazione da parte del consiglio dello statuto che autorizza il voto del sindaco.

Il City Clerk deve consentire un periodo minimo per le nomination di 30 giorni prima del voto con le elezioni suppletive che si svolgono 45 giorni dopo la chiusura delle candidature. La data di chiusura per le candidature può essere fino a 60 giorni dopo l’approvazione del regolamento elettorale.

Allo stato attuale delle cose, un’elezione suppletiva del sindaco si terrebbe quindi in una finestar compresa da 75 a 105 giorni dopo la prossima riunione del consiglio alla fine di marzo.

I residenti di Toronto andranno alle urne per scegliere un nuovo sindaco a giugno, mentre la peggiore delle ipotesi arriva fino a metà luglio, a seconda di quando si chiuderanno le candidature. La data delle elezioni suppletive potrebbe spostarsi se il consiglio programmasse una nuova riunione prima della fine di marzo.

Ieri, dopo la burrascosa riunione del Consiglio Comunale di mercoledì che si è concluso con l’approvazione del budget operativo del 2023 da 16,2 miliardi di dollari, il vice sindaco McKelvie – che ha già annunciato che non si candiderà alle elezioni – ha voluto rassicurare i cittadini sulla stabilità del Comune per i prossimi mesi.

“I residenti possono essere certi che il mio intero obiettivo in questo momento è garantire una transizione graduale e un buon governo continuo”, ha detto McKelvie. “È in questo spirito che devo chiarire che non cercherò di candidarmi a sindaco nelle prossime elezioni suppletive. Rappresentare i residenti del mio ward e garantire una transizione regolare e stabile fino all’elezione di un nuovo sindaco richiede tutta la mia attenzione”.

Ha anche ringraziato Tory “per i suoi anni di servizio qui al municipio” e gli ha augurato tutto il meglio.

I suoi doveri dopo le sue dimissioni includeranno l’agire come amministratore delegato della città, a volte presiedere le riunioni del consiglio e fornire leadership al Consiglio, rappresentare la città e il Consiglio alle funzioni ufficiali e aggiungere nuovi affari agli ordini del giorno delle riunioni del Consiglio.

Assumerà inoltre la gestione amministrativa dell’ufficio del sindaco e potrà esercitare tutti i poteri conferiti al sindaco dal consiglio.

Tuttavia non avrà i poteri del “sindaco forte”, come il veto sulle decisioni del consiglio che riguardano le priorità provinciali o la possibilità di assumere e vigili del fuoco. Né siederà in nessuno dei consigli di amministrazione in cui faceva parte il sindaco, ad eccezione di quelli in cui il sindaco è stato nominato dal Consiglio.

Da questo momento quindi parte il toto-candidature, con numerosi politici di peso dei vari livelli di governo che stanno valutando la possibilità di gettarsi nella mischia.

More Articles by the Same Author: