Cultura

Parigi, 1968: così la Bohème
diventa moderna.
Stasera la “prima”
al Festival Puccini

TORRE DEL LAGO PUCCINI (Lucca) – “O bella età d’inganni e d’utopie!” canta Marcello guardando Mimì, nella Bohème di Giacomo Puccini. Parole che si adattano perfettamente ad “altri tempi” rispetto a quelli nei quali è ambientata l’opera del Maestro. Come il 1968, per esempio. Anno di utopie, e forse anche di inganni, per i giovani dell’epoca, anch’essi “bohémiens” come il poeta Rodolfo, il pittore Marcello e gli altri protagonisti dell’opera pucciniana ambientata nel Parigi del 1830.

Ebbene, la Bohème che inaugura, stasera – venerdì 14 luglio – la 69esima edizione del Festival Puccini di Torre del Lago, nella nuova produzione per la regia di Christophe Gayral propone una nuova lettura del capolavoro pucciniano più attuale e vicina ai nostri tempi . “La Francia, con la rivoluzione del ‘Maggio 68’ (ma anche l’Italia con il suo ‘Maggio Strisciante’!) è stata per alcuni giovani ‘bohémiens’ un momento non solo di violente rivendicazioni sociali, ma anche di rivoluzione gioiosa, utopica e poetica, proprio come il loro famoso slogan ‘Sous les pavés… la plage!!!’ che riassume la speranza di un mondo nuovo, una bolla d’amore e di libertà fraterna”, spiega il regista Gayral.

L’affresco musicale che Giacomo Puccini dedica alla gioventù, alla spensieratezza, ai sogni ed all’amore sarà in scena per quattro rappresentazioni (stasera e poi il 29 luglio, il 10 agosto ed il 25 agosto) con questa nuova produzione. La vita bohémienne del gruppo di giovani artisti, idealisti e senza quattrini, è dunque ambientata sullo sfondo del “Maggio Francese” tra il Natale del ’67 ed i primi mesi del ’68. I fermenti di ribellione dei giovani francesi di quel periodo storico sono riconoscibili nella scena ideata da Christophe Ouvrard, scenografo francese formatosi a l’école des Beaux Arts de Bordeaux e con al suo attivo numerosi allestimenti di successo in Francia, Germania, Austria. La regia dello spettacolo è affidata a Christophe Gayral (nella foto sotto), che dopo un inizio di carriera come attore in spettacoli di teatro classico e contemporaneo, di marionette, teatro di strada, cabaret, danza contemporanea, coro di strada, si è dedicato alla regia firmando numerosi spettacoli in Francia e anche in Italia.

“Inverno 1967: la nostra Bohème inizia in questo periodo, naturalmente a Parigi. Saremo in un atelier comune di artisti, sui Grand Boulevard davanti al Café de Flore, in uno squallido cabaret per turisti a Pigalle… in un freddo Natale dove già si intravedono gli inizi di questa rivoluzione sociale dell’amore… per me – spiega ancora il regista Gayral – il 1968 è stato un momento emblematico della storia in cui anche i giovani come Rodolfo ed i suoi amici, musicisti, filosofi e pittori, hanno voluto credere in nuovi ideali e nuovi valori. L’opera di Puccini ci tocca profondamente con il suo melodramma perfetto, ma anche con i suoi personaggi accattivanti, che in fondo sono personaggi di tutti i tempi. Questi ‘bohémiens’ senza tempo sono innanzitutto giovani, poveri, artisti, emarginati, ma soprattutto persone entusiaste della vita. Sfruttare al massimo il momento, perdersi nell’amore, godersi i piaceri senza mai preoccuparsi del domani, ubriacarsi di vino e di carezze, è l’incarnazione della gioventù che fa del ‘carpe diem’ la propria gioiosa filosofia di vita!”.

“La nostra Bohème si conclude nella primavera del 1968: Mimì e Musetta hanno finalmente lasciato i loro amici bohémien in cerca di una vita più semplice e l’ultima scena, illuminata dal caldo sole primaverile del ‘maggio 68’, riscalda tragicamente il cuore di Mimì che rimpiange – troppo tardi – la leggerezza della sua precedente ‘vita bohémien’… non c’è modo di fermare il corso della storia, che lascia i suoi personaggi in disparte fino a quando… la prossima rivoluzione!”.

La scelta di Christophe Gayral è stata criticata dal sottosegretario di Stato alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che ha definito un errore “mettere insieme cose che non c’entrano nulla”. Il regista si è difeso dichiarando che “uno spettacolo si giudica solo dopo averlo visto e soprattutto nel rispetto dell’idea del suo creatore che può anche non piacere ma che non si può censurare a priori. Il teatro è il luogo ideale della libertà di espressione”.

Ma vediamo i protagonisti di questa Bohème, a partire dagli interpreti: il poeta Rodolfo è Oreste Cosimo, il pittore Marcello è Alessandro Luongo, il musicista Schaunard è Sergio Bologna, il filosofo Colline è Antonio Di Matteo… amici che ogni giorno devono ingegnarsi per combattere il freddo e mangiare ma, forti della loro profonda amicizia, affrontano con spirito goliardico i problemi del quotidiano. Alla bellissima storia di amicizia si aggiunge l’emozionante storia d’amore tra Mimì (Claudia Pavone) e Rodolfo che culmina con la morte di Mimì e che segna la fine di tutti i loro sogni. Musetta è Federica Guida. Completano il cast Benoit – Angelo Nardinocchi, Alcindoro – Alessandro Ceccarini, Parpignol – Marco Montagna, il sergente dei doganieri – Francesco Auriemma.

I costumi sono firmati da Tiziano Musetti, da un’idea di Edoardo Russo. Sul podio, Alberto Veronesi guiderà l’Orchestra ed il Coro del Festival Puccini. Il disegno delle luci è invece firmato da Peter Van Praet. I movimenti coreografici sono di Angelo Smimmo, anche assistente alla regia, con Lorenzo Massimo Mucci. Sound designer Luca Bimbi. Il Coro del Festival Puccini è istruito da Roberto Ardigò, il Coro delle Voci Bianche del Festival Puccini è diretto da Viviana Apicella.

Il Festival Pucciniano di Torre del Lago, che si svolge nel teatro all’aperto affacciato sul lago, proprio di fronte alla Villa del Maestro, proseguirà con il seguente programma: sabato 15 luglio “Turandot” (con repliche il 4, l’11 ed il 19 agosto), venerdì 28 luglio “Madama Butterfly” (con repliche il 5, il 18 ed il 24 agosto) e, infine, 12 e 26 agosto “Il Tabarro / Il Castello del Duca Barbablù”.

Tanti anche gli “eventi collaterali”, come di consueto, nel corso del Festival il cui programma completo è scaricabile dal sito www.puccinifestival.it dove sono presenti anche tutte le informazioni utili per prenotare i biglietti, oppure cliccando qui.

Nelle immagini sopra, scene della Bohème riletta in chiave moderna dal regista Christophe Gayral (foto: Puccini Festival News)

ENGLISH VERSION ON CNMNG: Paris, 1968: this is how La Bohème becomes modern. Tomorrow the “première” at the Puccini Festival in Italy

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