Canada

Lavoratori stranieri, altra stretta del governo

OTTAWA – Il governo federale aumenterà il salario orario minimo che deve essere pagato ai lavoratori stranieri temporanei, nella speranza di incoraggiare i datori di lavoro ad assumere più personale canadese al posto loro.

Attualmente, nel flusso di valutazione dell’impatto del mercato del lavoro (la cosiddetta “LMIA”, cioè il processo di selezione dei lavoratori temporanei stranieri), un datore di lavoro deve pagare almeno il reddito mediano nella propria provincia per qualificarsi per un permesso da dare ad uno straniero. Ora le cose cambieranno. Stando a quanto riportato ieri dalla Canadian Press, un funzionario governativo (che la stessa agenzia di stampa nomina in quanto “non è autorizzato a parlare pubblicamente della novità”) ha detto che il ministro federale del Lavoro, Randy Boissonnault, annuncerà oggi (martedì) che quella soglia aumenterà al 20% al di sopra della paga oraria mediana provinciale: la modifica dovrebbe entrare in vigore l’8 novembre. In Ontario, la retribuzione oraria media è di 28,39 dollari per la fascia di salario alta, quindi una volta che la modifica avrà effetto, il datore di lavoro dovrà pagare almeno 34,07 dollari l’ora. Il funzionario stima che questo cambiamento interesserà fino a 34.000 lavoratori nell’ambito del flusso “LMIA” (quelli “ad alto salario”): i permessi di lavoro esistenti non saranno interessati, ma il funzionario stesso ha affermato che il cambiamento previsto influenzerà i loro rinnovi.

Come per le precedenti modifiche al programma per i lavoratori temporanei stranieri, l’obiettivo del governo è incoraggiare i datori di lavoro ad assumere più lavoratori canadesi e meno lavoratori stranieri temporanei che però, come dovrebbe essere noto anche al governo, vengono in Canada per fare lavori che i canadesi non vogliono fare oppure che i canadesi non sono in grado di fare per mancanza di competenze specifiche. La “LMIA”, infatti, serve proprio a dimostrare che non ci sono lavoratori canadesi per ricoprire le posizioni richieste (e quindi si assumono gli stranieri per quelle posizioni).

Tuttavia, il governo liberale sta facendo di tutto per cercare di rispondere alle critiche subite per l’aumento del numero di residenti temporanei ammessi in Canada, che secondo alcuni sarebbero “responsabili” della carenza di alloggi: un collegamento però smentito, indirettamente, dagli esperti di mercato immobiliare che nelle ultime settimane hanno a più riprese sottolineato che in Canada, e nella GTA e Toronto in particolare, c’è di fatto un record di case nuove e vuote, rimaste invendute, per le quali i governi a tutti i livelli potrebbero prevedere una qualche forma di agevolazione / incentivo all’affitto per rendere accessibili.

Il programma dell’immigrazione temporanea è stato criticato anche per accuse di maltrattamenti nei confronti dei lavoratori: altro problema, che però dipende esclusiuvamente, come ha sottolineato anche l’ONU in un suo recente rapporto (che potete leggere in questo nostro percedente articolo), dal fatto che i permessi di lavoro sono “chiusi” (il lavoratore straniero che arriva in Canada con la “LMIA” può lavorare soltanto per il datore di lavoro grazie al quale si è entrati in Canada) e questo mette i lavoratori stessi in condizioni di sudditanza rispetto al “padrone”. Ma in questo caso nessuna modifica è stata apportata al governo federale.

E nessuna modifica, nemmeno sul salario orario minimo, è stata apportata ai lavoratori temporanei stranieri del settore agricolo, come scrive la Canadian Press. Il che significa – se confermato – che loro (i lavoratori “a basso salario”, cioè i braccianti) potranno tranquillamente continuare ad essere sfruttati dalle aziende del sempre più “accogliente” e “inclusivo” Canada.

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