Canada

Interferenze cinesi,
tre canadesi su quattro
non si fidano di Johnston

TORONTO – Appena un canadese su quattro ha fiducia nella credibilità e imparzialità dell’ex governatore generale David Johnston come relatore speciale sull’interferenza straniera: è quanto emerge da un nuovo sondaggio di Léger per il National Post, condotto utilizzando un panel on line tra 1.531 elettori canadesi idonei, dal 26 al 29 maggio.

Solo il 27% per cento degli intervistati, infatti, ha affermato di ritenere che il recente rapporto di Johnston che sconsiglia un’inchiesta pubblica sull’interferenza straniera fosse basato su “un lavoro rigoroso e imparziale” o su “competenze in politica estera”. Di fatto, tre canadesi su quattro non si fidano di lui.

Johnston, si sa, è stato preso di mira dai partiti di opposizione per le sue qualifiche di relatore speciale, compresi i suoi legami con il primo ministro Justin Trudeau e la fondazione della famiglia Trudeau, che è al centro di alcune accuse di influenza straniera.

Il 46% degli intervistati ha affermato di essere a conoscenza del rapporto di Johnston, pubblicato la scorsa settimana, ma il 33% ha affermato di ritenere che il rapporto non fosse basato su competenze o imparzialità sufficienti, mentre il 40% ha affermato di non essere sicuro o “non lo so”.

Una maggioranza significativa dei canadesi (69%) ha dichiarato di essere preoccupata per l’ingerenza della Cina negli affari elettorali, ma il 47% ha affermato che il governo Trudeau ha gestito la questione “male” o “molto male”. Solo il 28% degli intervistati ha affermato che la risposta del governo Trudeau alla questione è stata “buona” o “molto buona”.

“La questione è di notevole attenzione per il pubblico”, commenta il vicepresidente esecutivo di Leger, Andrew Enns. Ma gli intervistati sono anche scettici sulla capacità di risposta del governo: il 50% non pensa che il rapporto Johnston “cambierà nulla” nel modo in cui il governo gestisce l’interferenza straniera per le prossime elezioni federali. Solo il 24% ha affermato di ritenere che il governo introdurrà maggiori garanzie contro le interferenze sulla base delle raccomandazioni del rapporto.

Le critiche alla nomina di Johnston sono aumentate la scorsa settimana dopo che il suo rapporto ha riconosciuto, sì, l’esistenza di interferenze straniere sullap olitica del Canada, ma non ha raccomandato un’inchiesta pubblica: ha invece annunciato che avrebbe presieduto una serie di udienze pubbliche sulla questione. E naturalmente il primo ministro ha accettato la raccomandazione di Johnston. Ebbene, il sondaggio mostra che più canadesi si oppongono alla decisione di Johnston di non raccomandare un’inchiesta pubblica – il 36% ha dichiarato di non essere d’accordo – rispetto al 30% che era d’accordo. Il restante 34% ha dichiarato di non sapere o di essere incerto.

Mercoledì, la Camera dei Comuni ha approvato (con il solo voto contrario dei Liberali) la mozione dell’NDP che invita il governo a rimuovere Johnston e “stabilire urgentemente” un’inchiesta pubblica sull’interferenza straniera, in particolare da parte della Cina. Ma lo stesso Johnston non si è scomposto: “Rispetto profondamente il diritto della Camera dei Comuni di esprimere la propria opinione sul mio lavoro in corso, ma il mio mandato viene dal governo. Ho il dovere di portare avanti quel lavoro fino al completamento del mio mandato”, ha dichiarato Johnston in una nota.

Le continue critiche alla gestione da parte del governo Trudeau dell’interferenza straniera cinese non sembrano, però, aver influenzato il sostegno ai Liberali: secondo lo stesso sondaggio, infatti, al 29 maggio, i Liberali ed i Conservatori erano quasi testa a testa, con rispettivamente il 33% ed il 31% di sostegno. La situazione non è cambiata molto da quando il precedente sondaggio di Leger all’inizio di maggio metteva i Conservatori al 33% ed i Liberali al 32%.

Nel weekend, però, grazie ad un servizio della CBC, è emerso che per condurre la sua indagine Johnston ha assunto tre aziende di comunicazione e legali, a spese dei contribuenti. Chissà se i numeri cambierebbero se lo stesso sondaggio venisse fatto oggi…

Nella foto in alto, David Johnston in una foto di Mohammad Jangda da https://commons.wikimedia.org

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