Toronto

Corsa a sindaco, la scalata di Furey:
Hunter e Matlow perdono terreno

TORONTO – È bagarre nella corsa a sindaco a tre settimane dal voto. Mentre Olivia Chow continua a essere la candidata da battere, forte secondo i sondaggi di un terzo delle intenzioni di voto degli elettori torontini, tra gli altri contendenti è partita la sfida per accaparrarsi il sostegno degli elettori del centro e della destra in vista dell’appuntamento alle urne del 26 giugno.

Negli ultimi giorni il dato più significativo è la scalata di Anthony Furey, partito in sordina nelle prime battute di questa campagna elettorale e ora vicinissimo alla doppia cifra, almeno stando ai sondaggi più recenti. L’ex editorialista di Post Media, stando all’ultimo sondaggio della Mainstreet Research, si stabilizza al 9 per cento, triplicando il livello di consenso nel giro di una settimana. Su questo balzo in avanti pesano anche endorsement pesanti ricevuti da Furey, che ha incassato l’appoggio ufficiale degli ex ministri conservatori John Baird e Joe Oliver, degli ex deputati liberali Dan McTeague e Dennis Mills, dall’ex senatore Vern White e dagli ex deputati provinciali Roman Baber, John Hastings, Gila Martow, Bob Runciman e John Snobelen.

Nomi pesanti quindi, che potrebbero fare breccia nell’elettorato moderato e in quello tradizionalmente di destra. Rafforza la sua posizione anche Ana Bailao, che secondo Mainstreet Research raggiunge il 16 per cento delle intenzioni di voto rispetto al 9 per cento della scorsa settimana, mentre perdono terreno Mitzie Hunter, Josh Matlow e Mark Saunders.

L’ex ministro liberale a Queen’s Park scende al 7 per cento delle intenzioni di voto – solo la scorsa settimana, secondo un sondaggio della Liaison Strategies, l’ex mpp era al 14 per cento – mentre il consigliere comunale passa dal 12 al 10 per cento. Anche l’ex capo della polizia di Toronto, dopo un’incoraggiante ascesa nei sondaggi, registra una battuta d’arresto, passando dal 14 al 12 per cento. Insomma, mutano i rapporti di forza tra i candidati in questa dinamica che si dovrà concludere con l’identificazione del candidato anti-Chow, pronto a gettare il guanto di sfida all’ex parlamentare federale neodemocratica.

Sempre secondo Mainstreet Research, chi appare ormai fuori dai giochi è Brad Bradford, che era partito molto bene nelle prime fasi della campagna elettorale e ora viene relegato al settimo posto con appena il 4 per cento.

Si apre quindi una settimana molto importante in questa tornata elettorale, con la città chiamata a voltare pagina dopo otto anni di John Tory, il cui terzo mandato conquistato lo scorso ottobre è stato spazzato via dallo scandalo a sfondo sessuale che ha travolto l’ormai ex sindaco. Nei prossimi giorni – è questo il commento unanime degli analisti – si capirà chi tra i candidati in corsa potrà davvero aspirare a sfidare la Chow e chi, al contrario, sarà relegato a un ruolo marginale e di secondo piano.

Bailao, ad esempio, gode del sostegno di una parte del mondo sindacale del settore privato, con gli endorsement dei carpentieri e del Liuna. I sindacati pubblici, invece, hanno annunciato il loro sostegno per la Chow. Si tratta di organizzazioni abituate a mobilizzare gli elettori e con la previsione di un’affluenza ai minimi termini, questo potrebbe essere un fattore decisivo per l’esito finale di queste elezioni.

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