Canada

Il “sogno canadese” è finito: la grande fuga è già iniziata

TORONTO – Come cambiano, le cose: fino a qualche anno fa, tutti volevano venire in Canada, da ogni angolo del mondo. Oggi, molti figli e nipoti di quel “sogno canadese”, scappano. Decine di migliaia di canadesi stanno emigrando negli Stati Uniti: il numero di persone che fanno le valigie e si spostano verso sud ha raggiunto un livello mai visto negli ultimi dieci anni, secondo gli ultimi dati dell’American Community Survey (ACS) elaborati dalla CBC che in un ampio servizio ha anche dato voce ad alcuni dei canadesi delusi dal proprio Paese.

Secondo i dati dell’ACS, il numero di persone che si sono trasferite dal Canada agli Stati Uniti ha raggiunto quota 126.340 nel 2022. Si tratta di un aumento di quasi il 70% rispetto alle 75.752 persone che si sono trasferite nel 2012. Dei 126.340 emigrati dal Canada negli Stati Uniti quell’anno, 53.311 sono nati in Canada, 42.595 sono americani partiti dal Canada per tornare nella loro terra natale e 30.434 sono immigrati nati all’estero ed immigrati in Canada che hanno poi deciso di trasferirsi negli Stati Uniti. La cifra dei nati in Canada che hanno scelto di andarsene, in particolare, è notevolmente più alta ora rispetto al passato: si tratta di un aumento di circa il 50% rispetto al numero medio di canadesi nati in Canada che sono partiti per gli Stati Uniti nel periodo pre-Covid.

I dati delle Nazioni Unite compilati da Statistics Canada e pubblicati sempre dalla CBC mostrano che gli Stati Uniti sono di gran lunga la destinazione più comune per gli emigranti canadesi. Nel 2020 c’erano circa 800.000 canadesi che vivevano negli Stati Uniti (come si vede nella tabella in alto, pubblicata dalla CBC), otto volte di più dei 100.000 che vivono nel Regno Unito, secondo gli ultimi dati disponibili delle Nazioni Unite. A seguire, Australia e Nuova Zelanda, Francia e l’Italia, con ben 25.202 canadesi (fra i quali, propabilmente, anche tanti italocanadesi) che hanno scelto di andare (o tornare?) nel Belpaese.

Gli agenti immobiliari e gli avvocati specializzati in immigrazione che aiutano i canadesi a trasferirsi affermano che l’aumento è guidato in parte dal desiderio di una vita più accessibile. Ma ci sono anche persone che affermano di aver perso la fiducia nel Canada sotto la guida del primo ministro Justin Trudeau e di voler perseguire il sogno americano. Uno di questi, fra i tanti intervistati dalla CBC, è Marco Terminesi, ex calciatore professionista cresciuto a Woodbridge, Ontario, che ora lavora come agente immobiliare nella contea di Palm Beach in Florida e che ha, fra i suoi clienti, proprio gli… espatriati canadesi. “‘Con Trudeau, devo uscire di qui’, questo è quello che mi dice la gente”, ha dichiarato Terminesi alla CBC. “L’anno scorso ho ricevuto il 50% in più di chiamate rispetto agli ultimi dieci anni. E quasi tutti coloro che chiamano, mi dicono che la politica è il motivo per cui vogliono andarsene”.

C’è poi un altro fattore: quello economico. Gli Usa sono meno “cari”. Il prezzo medio delle case negli Stati Uniti, per esempio, è più basso che in Canada: anche il 20% in meno. “Il Canada non è più quello di una volta” ha detto Monica Abramov alla CBC: vive a Innisfil, Ontario, a nord di Toronto, ma nei prossimi mesi si trasferirà a Fort Lauderdale, in Florida, con marito e tre figli. Non vede l’ora di acquistare una casa più economica e generi alimentari meno cari. E non vede l’ora di lasciare la Greater Toronto Area che “sta andando in declino”. Ma anche il sistema sanitario “è una delusione, con lunghi tempi di attesa al pronto soccorso e scarso accesso ai medici di famiglia”. E poi “le tasse stanno aumentando (in Florida sono più basse, ndr) e la criminalità è una preoccupazione costante. Non ho mai conosciuto così tante persone che stanno per trasferirsi o si sono già trasferite, soprattutto in Florida”. Il “sogno canadese” è finito.

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