Toronto

“Festa della mamma? Non è inclusiva”:
bufera in una scuola pubblica

TORONTO – “La vita non arriva con un manuale. Arriva con una mamma”. Una frase semplice e per nulla banale che racchiude una grande verità voleva essere un augurio in vista della festa a lei dedicata ma questa scritta sulla bacheca della Kew Beach Junior Public School, ha invece scatenato polemiche a non finire. Una frase, a detta di Charlotte Dobo – madre di quattro bambini che non frequentano questa scuola – “dannosa” e “non inclusiva” al punto che ha pensato bene di postare la foto sui social media dove i commenti non si sono fatti attendere. Una persona ha giudicato il messaggio di “cattivo gusto”, altri lo hanno definito “inappropriato” e “mega escludente”. “Non so se questo sia un tentativo terribilmente fuorviante di augurare alle persone una felice festa della mamma o semplicemente la peggiore frase possibile… – ha scritto Dobo – non credo che rappresenti questo ​​quartiere, le famiglie degli studenti di questa scuola o qualcos’altro”.

Intervistata da Cp24, Charlotte Dobo, ha puntato il dito contro la scuola che, a suo dire, avrebbe dovuto scegliere un messaggio più inclusivo, soprattutto data la presenza di molte famiglie non tradizionali nella comunità più ampia. Coloro che hanno condiviso le preoccupazioni sul messaggio hanno affermato che non tiene conto di diversi tipi di famiglie, quelle con “bambini in affidamento, bambini con due papà, bambini che non hanno contatti con le loro mamme, bambini che hanno mamme violente”, che possono vedere o non vedere la figura materna come quella che possiede il “manuale” della vita.

Alcuni genitori hanno anche inviato email e telefonato alla scuola che ha provveduto a sostituire la scritta sulla sua insegna con un messaggio generico. “”Gli studenti del grado 6 alla Kew Beach hanno trovato la frase assieme mentre si preparano per la festa della mamma di questo fine settimana, per condividere quanto si prendono cura e dipendono dalle loro mamme – ha detto la portavoce del TDSB Shari Schwartz-Maltz – dopo il feedback, la scuola ha riconosciuto che questa citazione non riflette l’inclusività della nostra comunità e ha adottato misure immediate per affrontare il problema. La frase è stata quindi sostituita con un nuovo messaggio sul mese di maggio…”. Una scritta, a dire il vero, piuttosto scontata e scialba, quella che ha preso il posto della formula di auguri alle mamme. Via le mamme, ora sulla bacheca trova posto l’acronimo di MAY: “M – make this month count, A – accomplish your goals, Y – you can do this”.

Non tutti i genitori si sono però schierati dalla parte di coloro che vedono nella dedica alla mamma – perlatro molto tenera – un attacco alle altre forme non tradizionali di famiglia. “Questa frase non dice nient’altro di quello che afferma, non dice che non puoi essere una donna, che non puoi andare a lavorare, che non puoi condividere la cura dei bambini con il tuo partner”, ha scritto uno dei genitori.

La polemica è stata innescata ma sono in molti a sostenere che è nata dal nulla, che non vi è alcun fondamento e che la scuola non avrebbe dovuto calare le braghe ma difendere un augurio a colei che dà la vita e che si prende cura dei figli. Tutto qui.

Il candidato a sindaco di Toronto Anthony Furey, durante una intervista concessa in esclusiva al Corriere, ha espresso a chiare lettere il suo disappunto su quanto accaduto. “In qualità di sindaco, sarò la voce dei genitori che si sono stancati delle ideologie divisive che hanno così tanta influenza nelle nostre scuole. Tutto questo deve finire – ha detto chiaro e forte – i genitori di tutti i ceti sociali in tutta Toronto vogliono solo un sistema scolastico incentrato sull’eccellenza accademica e sulla sicurezza. È ora di finirla con questo nonsenso”.

Sembra proprio che ora si stia superando il limite.

Nella foto in alto, la bacheca con la dedica alle mamme (Instagram @gregbradyTO)

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