Dieci giorni al voto,
Doug Ford mantiene
un netto vantaggio

TORONTO – A dieci giorni dall’appuntamento alle urne, i conservatori mantengono un netto vantaggio sugli altri partiti. La conferma arriva da quattro differenti sondaggi effettuati negli ultimi giorni che mettono in luce come, dal dibattito televisivo tra i leader dei quattro principali partiti, i rapporti di forza in Ontario non siano mutati in maniera significativa.

La distanza tra il Progressive Conservative del premier uscente Doug Ford continua a essere consistente anche in questo ultimo spicchio della campagna elettorale e la probabilità di avere a Queen’s Park un secondo governo Ford è sempre più concreta.

Secondo Abacus, se si dovesse votare in questo momento i conservatori si attesterebbero attorno al 36 per cento, seguiti dal Partito Liberale di Steven Del Duca al 28 per cento e dall’Ndp di Andrea Horwath al 24 per cento.

Anche secondo Innovative Research la forbice che divide i tory dai grit è dell’8 per cento: anche in questo sondaggio il Progressive Conservative si attesta al 36, mentre i liberali sono fermi al 28 e i neodemocratici non vanno oltre il 26 per cento delle intenzioni di voto.

Il gap che separa il primo partito dagli altri aumenta negli altri due sondaggi pubblicati nel fine settimana. Secondo Ipsos il partito di Ford sale al 38 per cento, dieci punti percentuali in più rispetto alla formazione politica guidata da Del Duca, che registra un 28 per cento nelle intenzioni di voto. Horwath registra un nuovo calo, con l’Ndp che scende al 23 per cento.

Un’istantanea simile nei rapporti di forza in Ontario ci viene fornita, infine, da Mainstreet Research, che quantifica nel 35 per cento il livello di consenso verso i conservatori. Secondo questa indagine demoscopica, i liberali catturano il 25 per cento delle intenzioni di voto, mentre i neodemocratici rimangono ancorati al 23 per cento.

Con questi numeri, nel caso in cui il 2 giugno dovessimo trovare delle percentuali simili, avremmo un risultati speculare a quello dell’ultima consultazione elettorale del 2018: un governo conservatore guidato dal premier Ford con una maggioranza assoluta a Queen’s Park. L’unico vero cambiamento lo avremmo nei rapporti di forza tra le opposizioni.

Quattro anni fa, in seguito al tracollo, dei liberali guidati dalla premier uscente Kathleen Wynne, ci fu la crescita dell’Ndp, che fu in grado di raggiungere il 33,5 per cento delle preferenze, vincendo 40 seggi e diventando partito d’opposizione ufficiale. I liberali vennero spazzati via dal voto popolare, passando da 55 ad appena sette deputati provinciali. Ora la situazione sembra mutata. Il Partito Liberale nei sondaggi è costantemente davanti ai neodemocratici, con la possibilità sempre più concreta di vincere la battaglia tra le forze di centrosinistra alle elezioni.

Per l’esito finale del voto resta da capire cosa farà quella fetta di elettori ancora indecisi a dieci giorni dal voto: nel caso in cui dovessimo avere un’affluenza più alta del solito, allora anche grit e ndippini tornerebbero a sperare per un eventuale sgambetto ai conservatori.

Nella foto: Queen’s Park, sede del parlamento provinciale in Ontario

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