Canada

Insegnante transgender a Halton
un danno alla comunità LGBTQ2S+

TORONTO – La scuola è la più importante istituzione della nostra società. Attraverso l’istruzione le nuove generazioni hanno la possibilità di formarsi, di sviluppare le proprie potenzialità e di gettare le basi per il loro futuro.

Tolleranza, rispetto delle diversità, dialogo, difesa della propria identità, comprensione, altruismo sono valori base sui quali si fondano le nostre istituzioni scolastiche e che, allo stesso tempo, sono le fondamenta della nostra società democratica e del nostro stato di diritto.

Lungo i decenni la scuola – in Canada, in Italia e nel resto del mondo – è mutata sulla base degli input culturali e sociali che arrivavano dall’esterno: prima l’inclusione delle donne, quindi l’accettazione della libertà di gender e di orientamento sessuale, l’istruzione pubblica ha giustamente incluso nei propri valori vincolanti l’accettazione e il rispetto reciproco.

Negli ultimi giorni sta facendo discutere, e parecchio, la vicenda di Kayla Lemieux, insegnante transgender all’Oakville Trafalgar High School, le cui foto pubblicate sul web dagli studenti mostrano in classe con enormi, sproporzionate protesi mammarie. Il provveditorato della zona ha prontamente inviato una lettera ai genitori degli studenti.

“Come scuola all’interno del Consiglio scolastico distrettuale di Halton (HDSB), la Oakville Trafalgar High School riconosce i diritti di studenti, personale, genitori / tutori e membri della comunità a un trattamento equo senza discriminazioni basate sull’identità di genere e sull’espressione di genere”.

“Ci sforziamo – continua il messaggio – di promuovere un ambiente di apprendimento positivo nelle scuole coerente con i valori dell’HDSB e di garantire un ambiente sicuro e inclusivo per tutti gli studenti, il personale e la comunità, indipendentemente da razza, età, abilità, sesso, identità di genere, espressione di genere, orientamento sessuale, etnia, religione, osservanza culturale, circostanze socioeconomiche o tipo / dimensione corporea”.

Ma è davvero questo il nocciolo della questione, o c’è dell’altro? Nessuno mette in dubbio il diritto di qualsiasi insegnante transgender con protesi mammarie di insegnare in una classe di un istituto superiore. Il problema, semmai, è che le dimensioni delle protesi stesse farebbero quasi pensare a una presa in giro di cattivo gusto verso il mondo 2SLGBTQI+.

Decenni di lotta per il riconoscimento dei diritti, della giusta parità tra le persone a prescindere dai gusti sessuali o dal gender sono davvero ridotti a questo? Difficile trovare una risposta. Ma il discorso si potrebbe allargare anche bypassando la querelle sul gender e andando oltre.

Quale dovrebbe essere l’abbigliamento e più in generale l’aspetto appropriato in un ambiente come quello scolastico? Dove inizia la mia libertà di individuo di vestirmi e presentarmi in un certo modo e la libertà degli altri di andare a scuola in un ambiente decoroso e rispettabile? No, perché domani mattina uno potrebbe decidere di presentarsi a scuola completamente nudo, pronto a difendere il suo libero diritto di espressione e pronto a combattere una legge che giudica iniqua e intollerante contro la sua indole nudista.

Dove tracciamo allora il confine della corretta convivenza nella scuola così come nella società? Dobbiamo tornare alle origini e richiamare ancora una volta i valori della tolleranza e del rispetto reciproco.

Kayla Lemieux sta rispettando gli studenti e le loro famiglie andando a lavorare in quel modo? Ciascuno può rispondere come meglio crede.

More Articles by the Same Author: