Canada

Tassi alle stelle: adesso
Bank of Canada si giustifica

TORONTO – Sarà per trasparenza o, forse, sarà per giustificare il fatto che si continuano ad aumentare i tassi anche se gli effetti sull’inflazione (che doveva scendere al 2% e che invece è ancora oltre il 6%) non si vedono? Chissà. Fatto sta che ieri, per la prima volta, la Bank of Canada ha pubblicato un riepilogo delle ultime riunioni del Consiglio Direttivo, fornendo al pubblico ed alle istituzioni finanziarie maggiori informazioni sulla propria decisione di aumentare per l’ennesima volta il tasso di interesse.

Il Consiglio Direttivo, composto da sei membri tra cui il governatore della Bank of Canada, Tiff Macklem, ed i suoi vice, si è riunito cinque volte a partire dallo scorso 18 gennaio, prima della decisione – poi presa il 25 gennaio – di aumentare il tasso di un quarto di punto percentuale, portandolo al 4,5 per cento. In una di queste riunioni, era stata esaminata anche la possibilità di fermare il tasso al 4,25%.

“Il motivo per lasciare il tasso ufficiale al 4,25 per cento era che gli sviluppi, rispetto sia all’economia che all’inflazione, stavano iniziando a muoversi nella giusta direzione e che la politica (della banca) era stata energica ed aveva solo bisogno di più tempo per fare il proprio lavoro”, si legge nel riassunto del documento pubblicato ieri (che potete leggere cliccando qui: Summary of Governing Council deliberations: Fixed announcement date of January 25, 2023).

Alla fine, la decisione del Consiglio Direttivo di aumentare il tasso è stata dovuta ad un mercato del lavoro “troppo stretto” ed alla preoccupazione per una crescita economica più forte del previsto nel terzo e quarto trimestre del 2022. Nonostante questi due fattori, tuttavia, c’era anche consenso, all’interno del Consiglio Direttivo, per optare per una pausa negli aumenti dei tassi, per misurare l’effetto completo del forte serraggio degli ultimi mesi.

I membri del Consiglio Direttivo hanno però “letto” la ristrettezza del mercato del lavoro come un’indicazione che l’economia rimane in eccesso di domanda: il riequilibrio del mercato del lavoro potrebbe richiedere più tempo del solito poiché le imprese continuano ad affrontare la carenza di manodopera.

“Il Consiglio Direttivo ha concluso che lo slancio salariale si stava stabilizzando tra il 4% e il 5%”, si legge nel riassunto del documento. “La crescita salariale persistente in questo intervallo non è stata considerata coerente con il raggiungimento dell’obiettivo del 2%”.

La banca centrale canadese ha discusso anche sul motivo per cui la ripresa dei consumi potrebbe essere più lenta di quanto previsto. I membri del Consiglio Direttivo hanno notato che molte famiglie canadesi potrebbero rinnovare i termini quinquennali dei loro mutui, il che significa che molti consumatori potrebbero dover affrontare pagamenti mensili più elevati, il che riduce i consumi.

Le discussioni sull’economia internazionale si sono concentrate principalmente sul raggiungimento del tetto del debito degli Stati Uniti e su come i negoziati al Congresso degli Usa per aumentarlo potrebbero “protrarsi e comportare rischi di volatilità finanziaria”.

Altri fattori internazionali presi in considerazione dal consiglio hanno incluso la Cina e il suo rapido allentamento delle politiche Covid-19, che potrebbe comportare un rischio di aumento dei prezzi del petrolio, se la domanda cinese superasse quanto inizialmente previsto. Nel complesso, anche alla luce del fatto che le banche centrali hanno inasprito le loro politiche in tutto il mondo, i membri del Consiglio Direttivo hanno concluso che l’inflazione globale era scesa dal suo picco e “il rischio percepito di una profonda recessione era diminuito”.

Il risultato finale di tutte queste considerazioni è stato, comunque, l’ennesimo aumento del tasso di interesse.

La banca centrale canadese prevede di continuare a pubblicare le sintesi delle riunioni del Consiglio Direttivo, in risposta – come è stato spiegato – alle raccomandazioni formulate dal Fondo Monetario Internazionale nella sua revisione della trasparenza della banca centrale. O, forse, per cercare di giustificare l’ormai ingiustificabile continuo aumento dei tassi che ha messo in ginocchio mezzo Canada.

Nella foto, la sede centrale della Bank of Canada (da https://www.bankofcanada.ca)

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