Il caso

Italocanadesi internati negli anni Quaranta,
il 27 maggio le scuse ufficiali di Trudeau

TORONTO – È stato un parto lungo, doloroso e travagliato. Ma alla fine, dopo 70 anni, arriveranno le scuse ufficiali da parte del governo canadese per l’internamento di centinaia di italocanadesi durante la Seconda Guerra Mondiale. La data ufficiale è il 27 maggio 2021: il primo ministro Justin Trudeau, come promesso nel 2019, reciterà il mea culpa, tentando di ricucire una ferita rimasta aperta nella comunità per decenni.

In seguito alla dichiarazione di guerra da parte del regime fascista italiano contro la Gran Bretagna nel giugno del 1940, il governo canadese guidato dal primo ministro William Lyon Mackenzie King decise di applicare il War Measures Act e inserì circa 31mila italocanadesi nella categoria di nemici stranieri (ufficialmente, “enemy aliens”).

Con questo veniva data carta bianca all’Rcmp, che poteva sequestrare beni e arrestare gli italocanadesi in quanto rappresentavano una minaccia alla sicurezza nazionale.

In tre anni circa 700 italocanadesi, senza aver fatto nulla e colpevoli solamente di essere di origine italiana, vennero reclusi nei campi di internamento di Petawawa, Hamilton in Ontario, di Kananaskis in Alberta, di Minto in New Brunswick. Allo stesso tempo l’intera comunità per molti anni dovette subire un clima di discriminazione, intolleranza, diffidenza.

A partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale la comunità italiana ha chiesto giustizia per quanto accaduto.

Negli anni sono stati presentati alcuni progetti di legge per il riconoscimento del grave torto subito – l’ultimo dei quali a firma dell’allora deputato federale Massimo Pacetti – che però non sono mai arrivati alla definitiva approvazioni. Nessun primo ministro fino a questo momento ha presentato le scuse ufficiali.

Ora, finalmente, nonostante un ritardo di quasi due anni dall’impegno preso nell’estate del 2019, Trudeau manterrà la promessa.

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