TORONTO – Justin Trudeau e Pierre Poilievre continuano ad essere due figure politiche divisive. A conferma di una percezione particolarmente sentita negli ultimi mesi è arrivato ieri il sondaggio di fine anno della Angus Reid che mette in luce, ancora una volta, come il primo ministro e il leader dell’opposizione godano di un giudizio favorevole nei rispetti elettorati ma come, allo stesso tempo, siano giudicati molto negativamente da chi vota per un altro partito.
Nettamente negativa, in particolare, è la bocciatura riservata a Poilievre, con percentuali che non erano mai stato raggiunte nemmeno dai sui predecessori Stephen Harper, Andrew Scheer ed Erin O’Toole.
Stando all’indagine demoscopica presentata ieri, Trudeau viene visto molto favorevolmente dal 9 per cento degli intervistati e positivamente da un ulteriore 33 per cento del campione, per un giudizio positivo che raggiunge quota 42 per cento.
Al contrario, il 17 per cento del campione giudica negativamente l’operato del primo ministro, con il restante 36 per cento che boccia senza se e senza ma il leader liberale, per un totale del 53 per cento.
Non se la passa meglio il suo diretto avversario. Il leader del Partito Conservatore, infatti, viene promosso dal 33 per cento degli intervistati (il 16 per cento lo giudica molto positivamente e il 17 per cento abbastanza positivamente), mentre il 53 per cento degli intervistati ha un giudizio negativo del deputato eletto nel distretto di Carleton, con il 38 per cento del campione che vede in maniera nettamente sfavorevole. Il restante 13 per cento non esprime giudizi.
Più sfumata la valutazione dell’elettorato canadese nei confronti di Jagmeet Singh. Il leader dell’Ndp viene promosso dal 47 per cento degli intervistati – ma di questo solo il 10 per cento ha un’opinione nettamente positiva – mentre i giudizi negativi in totale arrivano al 45 per cento. Il 9 per cento del campione, infine, non esprime un’opinione precisa.
Rispetto all’ultimo sondaggio, sottolinea la Angus Reid, i giudizi positivi su Trudeau sono aumentati del 5 per cento, una diretta conseguenza – secondo l’analisi dell’istituto demoscopico – del suo intervento nell’inchiesta pubblica sull’attivazione delle leggi d’emergenza in corso a Ottawa. Ed è proprio la controversa posizione di Poilievre nei confronti del cosiddetto Freedom Convoy a costare parecchi punti percentuali in termini di consenso al leader conservatore. Nei mesi scorsi tutti i sondaggi hanno messo in luce come la stragrande maggioranza dei canadesi abbia avuto un giudizio nettamente negativo nei confronti della protesta organizzata a Ottawa e ai valichi di confine.
Questo sondaggio rappresenta l’ennesimo segnale preoccupante per il leader del Partito Conservatore, che fino a questo momento non è stato in grado di approfittare delle oggettive difficoltà vissute dal governo liberale, dalla galoppata dell’inflazione al rischio recessione, passando per il repentino aumento dei tassi d’interesse che sta limitando il potere d’acquisto delle famiglie canadesi. Già la scorsa settimana i conservatori hanno subito una batosta elettorale del distretto di Mississauga-Lakeshore nelle elezioni suppletive che hanno visto la vittoria del candidato liberale Charles Sousa: si trattava del primo appuntamento alle urne dalla nomina dello stesso Poilievre alla guida dei conservatori.
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