TORONTO – Il taglio delle tasse sulla benzina sarà esteso per un altro anno. Ad annunciarlo ieri, durante un’insolita conferenza stampa domenicale, è stato Doug Ford, che ha confermato come il governo provinciale rinuncerà anche per il 2023 a una porzione della accise sul carburante. Si tratta di un balzello di 5,7 centesimi al litro, un provvedimento attivato la scorsa estate in concomitanza con l’aumento repentino del costo della benzina, che aveva abbondantemente sfondato il muro dei 2 dollari al litro prima di scendere sui valori tradizionale.
L’annuncio del premier dell’Ontario arriva ventiquattrore prima dell’atteso Fiscal Statement autunnale, un documento di programmazione economica che getta le basi per la futura manovra primaverile. Così come avviene a livello federale, questo documento – che oggi sarà presentato dal ministro delle Finanze Peter Bethlenfalvy – può avere una duplice valenza. Da un lato può essere semplicemente un’istantanea della situazione fiscale e finanziaria, con l’enunciazione a grandi linee degli obiettivi di fondo e delle sfide da affrontare in vista della Finanziaria vera e propria. Dall’altro, invece, lo Statement può diventare un vero e proprio mini budget, con provvedimenti e misure specifiche che implicano direttamente una spesa da parte del governo e – di conseguenza – la relativa copertura finanziaria.
In questi casi anche l’orario in cui viene annunciato il documento può dare delle indicazioni specifiche sulla portata del contenuto. Lo scorso 3 novembre, ad esempio, il ministro federale delle Finanze Chrystia Freeland ha presentato il Fiscal Statement autunnale alle 4 di pomeriggio, ovvero dopo la chiusura del Tsx e delle principali piazze borsistiche del Nord America. Il documento della Freeland in effetti per dimensioni e misure previste può essere tranquillamente considerato una mini manovra, con una lunga lista di piani di spesa e di programmi a favore dei canadesi. Al contrario, la presentazione del documento di Bethlenfalvy è fissata per l’1 di pomeriggio, quando la Borsa di Toronto e le altre piazze finanziarie saranno ancora aperte: la previsione, quindi, è che nel documento non saranno presenti provvedimenti di grande importanza. È probabile invece che il ministro delle Finanze voglia fare il punto sulla situazione fiscale ed economica della provincia, che nell’ultimo anno è stata molto più rosea delle aspettative.
Un rapporto di due settimane fa dell’Ufficio per la responsabilità finanziaria della provincia ha messo in preventivo proietta eccedenze di bilancio per il prossimo futuro.
Il Watchdog provinciale ha previsto addirittura un surplus di 100 milioni di dollari alla fine di questo anno fiscale e un surplus di 8,5 miliardi nel 2027-28.
Il ministro delle Finanze Bethlenfalvy aveva annunciato a settembre che l’Ontario avrebbe probabimente chiuso l’ultimo anno fiscale con un surplus di 2,1 miliardi di dollari, ben lontano dal deficit di 33 miliardi di dollari previsto nel bilancio, grazie all’inflazione e a un’economia forte.
Insomma, tutti segnali positivi, che sommati a un mercato occupazionale in crescita poggiano le basi per un futuro di rafforzamento dell’economia. Tuttavia, i dati nazionali vanno in direzione contraria. Bank of Canada ha già messo in preventivo una recessione per l’inizio del 2023, e la politica del rialzo dei tassi d’interesse sta provocando una contrazione nel potere d’acquisto delle famiglie canadesi, che già devono fare i conti con l’aumento del costo della vita a causa dell’inflazione galoppante.
More Articles by the Same Author:
- Poilievre: la crescita dell’antisemitismo in Canada è colpa di Justin Trudeau
- Blanchet in pressing sul governo liberale, affondo di Poilievre contro il Bloc
- Ultimatum del Bloc e mozione di sfiducia, si apre una settimana di fuoco per Trudeau
- Bocciata la mozione del Bloc: scatta l’ultimatum, rischio elezioni anticipate
- Ontario verso il voto anticipato: conto alla rovescia per la primavera