Canada

Taglio dello 0,50: tassi di interesse al 3,75%

TORONTO – Alla fine il tanto atteso “robusto taglio” dei tassi di interesse è arrivato: 0,50. La Bank of Canada ha infatti comunicato, ieri, il cambio del tasso dal 4,25% al ​​3,75%. Il taglio di mezzo punto percentuale è il quarto taglio consecutivo da parte della banca centrale, dopo che l’inflazione è scesa dal 2,7% di giugno all’1,6% di settembre, ma è il primo dello 0,50: i precedenti erano stati tutti dello 0,25. “Oggi abbiamo fatto un passo più grande perché l’inflazione è ora tornata all’obiettivo del 2% e vogliamo mantenerla vicino all’obiettivo”, ha dichiarato in una nota il governatore della Banca del Canada, Tiff Macklem.

La banca centrale prevede che l’inflazione si manterrà intorno al 2% nel mese di ottobre: secondo Macklem, il calo dell’inflazione negli ultimi mesi riflette gli effetti combinati del calo dei prezzi del petrolio, di un calo dell’inflazione dei prezzi delle abitazioni in Canada e dei prezzi più bassi di diversi beni di consumo come automobili e vestiti. Se la tendenza continua, saranno possibili ulteriori tagli dei tassi di interesse in futuro. “Ora il nostro obiettivo è mantenere un’inflazione bassa e stabile”, ha affermato Macklem.

Ancor prima che fosse annunciato il taglio dei tassi, il ministro federale delle Finanze e vice primo ministro Chrystia Freeland ha rilasciato dichiarazioni positive sui “numeri” economici del momento. “L’FMI (Fondo Monetario Internazionale) ha pubblicato oggi (ieri, ndr) il suo World Economic Outlook, e in tale prospettiva, secondo le previsioni dell’FMI, il Canada avrà la crescita economica più forte del G7 nel 2025. C’è ancora molto da fare. Ma sul fronte macroeconomico stiamo assistendo a progressi concreti”, ha affermato la Freeland.

La Bank of Canada prevede che l’economia globale si espanderà ad un tasso di circa il 3% nei prossimi due anni, con una crescita negli Stati Uniti che dovrebbe essere più forte di quanto previsto in precedenza. “La spesa delle famiglie e gli investimenti delle imprese sono aumentati quest’anno, ma rimangono deboli”, ha detto Macklem.

La banca centrale rileva inoltre che le condizioni finanziarie in tutto il mondo si sono allentate e che i prezzi globali del petrolio sono circa dieci dollari inferiori rispetto a quanto previsto nel rapporto sulla politica monetaria di luglio. Secondo la banca centrale, l’economia canadese è cresciuta di circa il 2% nella prima metà dell’anno e dovrebbe crescere dell’1,75% nella seconda metà del 2024.

Resta però il “nodo” dell’occupazione: la banca centrale rileva infatti che il mercato del lavoro canadese rimane debole mentre il tasso di disoccupazione è salito al 6,5% a settembre, un intero punto percentuale in più su base annua. “Le assunzioni da parte delle imprese sono state deboli, il che ha colpito in particolare i giovani ed i nuovi arrivati ​​in Canada”, ha affermato Macklem, aggiungendo che il numero di lavoratori è aumentato più rapidamente del numero di posti di lavoro.

La crescita del PIL dovrebbe comunque rafforzarsi gradualmente fino a circa il 2% nel 2025 ed al 2,25% nel 2026 a causa dei tassi di interesse più bassi.

Nel frattempo, con il taglio dello 0,50 sui tassi di interesse le famiglie che hanno un mutuo possono tirare un sospiro di sollievo.

In alto, il governatore di Bank of Canada, Tiff Macklem (foto dalla pagina Facebook della banca centrale canadese)

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