Canada

Prestiti e usura, pressing della CLA sul governo per il tetto sui tassi

TORONTO – Qual è il limite invalicabile tra il legittimo prestito finanziario e l’usura? Ogni governo, attraverso la propria Banca Centrale, stabilisce regole e mette determinati paletti per proteggere le persone che hanno bisogno di accedere a un prestito. In Canada il tasso massimo previsto dalla legge è del 47,2 per cento ma nel Budget dello scorso anno è stata approvata una misura, non ancora attivata, che permetterà di abbassare al limite al 35 per cento. Si tratta in ogni caso di un valore molto alto, che in Italia ad esempio sarebbe già considerata usura illegale. Nel Belpaese, ad esempio, il tasso viene stabilito su base trimestrale da Bankitalia: attualmente il tasso d’usura è al 15,55 per cento, mentre per il prestito di denaro tra privati il tetto è del 24,4 per cento. Superate queste quote, si viola la legge e si rischia il carcere. In Canada negli ultimi mesi la Canadian Lenders Association sta facendo una feroce attività di lobbing per convincere il governo a tornare sui propri passi.

Questa settimana l’associazione ha pubblicato un rapporto di rapporto di Ernst & Young LLP che dipinge uno scenario apocalittico nel caso in cui Ottawa decidesse di tagliare il limite, che in realtà rappresenta una maggiore tutela per chi ha bisogno di ricevere prestiti personali o per le imprese in difficoltà che hanno bisogno di un’iniezione di nuove risorse. Il governo ha dichiarato che sta procedendo con il limite più basso per proteggere i mutuatari vulnerabili, compresi i canadesi a basso reddito, i nuovi arrivati e gli anziani.

Ma per la CLA i membri del settore non saranno in grado di concedere prestiti ad alcuni consumatori e imprese ad alto rischio se il governo procederà con il tasso più basso, perché i potenziali profitti non superano le possibilità di default: troppi rischi, insomma, con poche garanzie di copertura.

Il rapporto di Ernst & Young stima che se venisse fissato il tetto più basso, circa due milioni di consumatori rischierebbero di non qualificarsi e circa 818.000 verrebbero effettivamente tagliati fuori, mentre quasi 18.000 aziende e 32.000 dipendenti verrebbero spostati.

“Il rapporto – ha dichiarato Gary Schwartz del CLA – dimostra gli impatti ampi e altamente dannosi che questo cambiamento avrà sull’economia canadese”.Guardando sia alle perdite dirette che a quelle indirette, il rapporto stima che il cambiamento potrebbe portare a circa 10,7 miliardi di dollari di perdita di PIL e quasi 50.000 posti di lavoro.

I mutuatari potrebbero anche dover affrontare 4,4 miliardi di dollari di costi di interesse più elevati poiché sono spinti verso prestiti con anticipo sullo stipendio o istituti di credito non regolamentati come gli strozzini, secondo il rapporto.

Anche gruppi di difesa contro la povertà come Acorn Canada e Prosper Canada hanno sostenuto la mossa di abbassare il tetto, il primo aggiornamento al massimo da quando è stato inizialmente fissato nel 1980.

In un rapporto in collaborazione con l’Associazione dei capi della polizia dell’Ontario, il CLA ha evidenziato come un simile tetto ai tassi di interesse in California abbia portato a un crollo dei prestiti rateali regolamentati dallo stato, con i consumatori che si rivolgono ad alternative non regolamentate con tassi di interesse fino al 950%.

In Quebec, l’analisi del rapporto ha rilevato che alcuni consumatori stavano aggirando le restrizioni sui limiti dei tassi che limitavano le loro opzioni di prestito utilizzando micro-prestatori con sede a livello internazionale a tassi elevati.

Nella foto in alto: il ministro delle Finanze Chrystia Freeland

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