TORONTO – I cittadini italiani residenti all’estero sono in aumento, ma cambiano le “location”: e se una volta il Canada era una di quelle mete preferite, oggi non è più così. Non è nemmeno nella “Top Ten”: prima di lui, infatti, nella classifica dei Paesi con più “Italiani dimoranti abitualmente” ce ne sono ben dieci: Argentina (924.335), Germania (822.251), Svizzera (637.417), Brasile (562.871), Francia (464.696), Regno Unito (456.654), Usa (301.847), Belgio (276.920), Spagna (232.521), Australia (156.847). E poi c’è il Canada, con 142.547 cittadini italiani qui residenti.
A fornire i dati è l’Istat, secondo un cui studio (pubblicato ieri) al 31 dicembre 2022 i cittadini italiani che dimorano abitualmente all’estero sono complessivamente 5 milioni e 940mila, 97mila in più rispetto all’inizio di quell’anno. Un aumento dovuto, spiega lo stesso Istat, principalmente a tre motivi, cioè: gli espatri superano i rimpatri, si registrano moltissime acquisizioni di cittadinanza italiana e ci sono pure delle nascite di italiani all’estero.
Ma vediamo più in dettaglio alcuni dati (potete vederli tutti nel report completo che trovate qui: Italiani-residenti-allestero).
Tra i connazionali all’estero, più della metà (3 milioni e 246mila e 334 persone) è residente in Europa mentre 2 milioni e 384mila e 352 sono residenti in America (nei due continenti risiede circa il 95% dei residenti all’estero: in Oceania ce ne sono 163.602 mentre in Asia “soltanto” 75.562). Andando ad analizzare il dato città per città, si nota un altro dettqglio che, dal punto di vista “canadese”, è sintomatico della disaffezione degli Italiani per questo Paese: nessuna città del Canada risulta fra le prime venticinque della classifica delle città con il maggior numero di “Italiani dimoranti abitulamente”. Il consolato che registra la presenza più alta di italiani è Londra (374.935) in Inghilterra, seguita da Buenos Aires (322.085) in Argentina, San Paolo (239.454) in Brasile, Zurigo (214.237) in Svizzera e Stoccarda (182.293) in Germania. A seguire, altre venti città fra le quali anche Montevideo (Uruguay), Curitiba (Brasile), Cordoba (Argentina) e Caracas (Venezuela) ma nessuna traccia di Toronto, Montreal o Vancouver (come si vede nel “Prospetto 3” dello studio dell’Istat, qui sotto).
Interessante, sempre dal punto di vista “canadese”, anche un altro dato, cioè quello relativo all’età media degli Italiani dimoranti all’estero: è di 43 anni, ma mostra una forte variabilità e si va dai 33 anni (la media minima registrata) di chi risiede in Austria ai 58 anni (la media massima registrata) di chi risiede in Canada. Questa può essere, come dice lo stesso Istat, la conseguenza di una storia migratoria meno recente. Il che significa che il Canada non rappresenta più una meta per i giovani italiani, probabilmente scoraggiati dalle enormi difficoltà che riscontrano nell’ottenere i permessi per restare in questo Paese, sia temporanei che permanenti, a differenza di altri loro coetanei provenienti da realtà differenti (per esempio quelle asiatiche o francofone) che sono invece favoriti da programmi speciali per l’ottenimento dei permessi.
Anche il dato delle nascite di italiani all’estero conferma tale tendenza: nel 2022, i nati da genitori italiani dimoranti all’estero sono stati 25.344, con una netta prevalenza di nascite nei Paesi europei (70,4%), in particolare in Germania (17,4%), Svizzera (14,6%) e Regno Unito (10%). Il consolato con il maggior numero di nati da italiani residenti è Londra (oltre 2mila in valore assoluto, 8% del totale): seguono Zurigo (oltre 1.400, pari al 5,6%) e Parigi (oltre 1.000, il 4,1%). Tali nascite sono avvenute quasi esclusivamente all’estero (98,8%) ma vi sono anche poco meno di 300 nati in Italia, che sono poi stati successivamente registrati come residenti all’estero soprattutto – ancora una volta – in Europa (Regno Unito, Germania, Svizzera e Francia).
Passando ad analizzare i nuovi espatri, sempre facendo riferimento al 2022 sono stati quasi 100mila, mentre i rimpatri, ovvero i movimenti di cittadini italiani dall’estero all’Italia, nello stesso anno ammontano a circa 74mila. La maggior parte degli espatriati (79,6%, cioè circa 79mila) si è diretta in un Paese del continente europeo, in particolare il Regno Unito, la Germania, la Francia, la Svizzera e la Spagna che, nel loro insieme, hanno accolto il 58,5% del totale degli espatri del 2022. Tra le mete extra-europee seguono gli Stati Uniti (4,6%) e il Brasile (3,7%). Il Canada? Non figura nemmeno, nelle percentuali analizzate dall’Istat.
Un ultimo dato interessante. Gli individui espatriati nel 2022 sono per lo più giovani: il 54% ha, infatti, un’età compresa tra i 20 e i 39 anni ed il 18,4% ha meno di 20 anni, mentre gli individui nella fascia d’età 40-64 anni formano il 22,8% dei flussi verso l’estero. Tra gli espatriati italiani del 2022, quasi 31mila (30,7%) sono in possesso di almeno una laurea e 32mila di un diploma (32,5%). Giovani istruiti, insomma. “Cervelli” in fuga dall’Italia che, però, scelgono mete diverse dal Canada. Un motivo ci sarà…
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