NAPOLI – Quasi 2000 anni fa una ricca città romana affacciata su uno splendido golfo assisteva ad un indescrivibile evento naturale di proporzioni titaniche. Proprio quell’evento – l’eruzione del Vesuvio, fino ad allora creduto un semplice e verdeggiante altipiano usato come riserva di caccia –, tragico per gli abitanti di Pompei, Ercolano e dintorni, è il motivo principale per cui noi contemporanei sappiamo così tanto sulla vita degli antichi romani della seconda metà del I secolo d.C.

I parchi archeologici delle diverse città e delle comunità che le popolavano continuano a regalarci tesori: non ultimo, lo scorso dicembre, era stato rinvenuto un termopolio (un’antica tavola calda) con splendide decorazioni e tracce dei cibi che sarebbero stati venduti e serviti di lì a qualche minuto.

Lo stato di conservazione aveva stupito archeologi, appassionati di antichità e non: pitture di fattura eccezionale con residui di alimenti e bevande che hanno offerto l’occasione a molti giornali di scrivere “la paella romana”, avendo trovato resti di carne e pesce insieme nel medesimo vaso.

Di pochi giorni fa è il rinvenimento di un altro, incredibile reperto: un carro da parata usato probabilmente per le cerimonie nuziali. Di un’eleganza inaspettata, leggero, complesso nella sua ingegneria, con decori in bronzo e stagno di raffinatezza fuori dal comune, di questa scoperta colpiscono moltissimi dettagli tra cui le tracce dei cuscini, delle funi per reggere le corone di fiori, i segni lasciati da due spighe di grano appoggiate su un sedile.

Gli scavi nella villa di Civita Giuliana hanno dato alla luce un inestimabile tesoro, dipinto di rosso e decorato con immagini a tema erotico tra ninfe e satiri, il cui ruolo era quello di accompagnare un’aristocratica fanciulla nel giorno delle nozze alla Domus del marito.

Come ha dichiarato Osanna, il direttore uscente: “Per l’Italia un unicum. Una scoperta di grandissima importanza per l’avanzamento della conoscenza del mondo antico”.

Ancora una volta, le sabbie del tempo sono state (letteralmente) rimosse e ci hanno regalato un oggetto che riporta in vita chi, quel giorno d’ottobre nel 79 d.C., la vita la perse a causa del fumante ed esplosivo monte Vesuvio.

Nella foto, lo straordinario carro da parata ritrovato a Pompei

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