Ontario

Ontario: Moore
sostituisce Williams,
un addio amaro

TORONTO – Tutto come previsto. Ieri il governo provinciale ha presentato una mozione a Queen’s Park con la quale si certifica il passaggio di consegne tra David Williams e Kieran Moore nel ruolo di Chief Medical Officer of Health dell’Ontario. L’avvicendamento, come ha anche confermato il ministro della Sanità Christine Elliott, diverrà effettivo il prossimo 26 giugno. In apparenza, quello tra Williams e Moorer potrebbe sembrare una normale sostituzione, dettata dal fatto che l’ormai ex Chief Medical Officer è pronto ad andare in pensione, in una fase peraltro nella quale si assiste a un sostanziale appiattimento della curva epidemiologica, con il crollo dei casi giornalieri e l’allentamento della pressione sugli ospedali da parte dei pazienti Covid. Eppure, ci sono degli elementi che non tornano e che fanno sospettare come nelle ultime settimane il rapporto tra il premier e Williams si sia incrinato.

Innanzitutto, non convince la tempistica dell’avvicendamento voluto da Ford. Il Chief Medical Officer of Health, infatti, sarebbe dovuto andare in pensione già nel novembre del 2020 e il premier, in quella circostanza, aveva deciso di prolungare il mandato sine die allo stesso Williams. Perché quindi troncare improvvisamente il rapporto proprio adesso che la situazione legata al Covid sta migliorando?

Domanda legittima, come è legittimo il dubbio legato al fatto che, nonostante la morsa del Covid si stia allentando, in Ontario come nel resto del mondo ci troviamo ancora nel bel mezzo della pandemia: perché quindi arrivare al passaggio di testimone quando ancora la battaglia non è stata vinta? Quello di Williams, d’altro canto, è un ruolo chiave. Il Chief Medical Officer of Health, in questi 16 mesi che hanno sconvolto la nostra vita, è stato il principale artefice delle politiche di limitazione del contagio, dei lockdown, delle restrizioni, delle misure anti Covid. E a parte qualche piccolo incidente di percorso, i numeri dimostrano come Williams abbia fatto un ottimo lavoro.

Anche se la situazione sta migliorando con il passare dei giorni, restano ancora troppe incognite legate al futuro sviluppo della pandemia. Il rischio legato alle varianti, l’incidenza e l’efficacia dei vaccini, i dubbi relativi alla riapertura delle scuole, la possibilità che un potenziale rilassamento delle cautele e prudenze collettive spalanchi le porte a una potenziale devastante quarta ondata.

Detto questo, non sarebbe stato meglio continuare con Williams? Nessuno mette in dubbio le competenze del suo sostituto, ma l’esperienza accumulata da Williams alla guida della cabina di regia scientifica anti Covid sarebbe potuta rivelarsi preziosa anche nei prossimi mesi.

Allo c’è da chiedersi cosa sia veramente successo negli ultimi giorni, cosa si sia rotto nel rapporto tra il premier e il suo braccio destro scientifico.

I dubbi e le speculazioni sono alimentate anche da alcune mosse dello stesso Ford. Pensiamo al dibattito sulla riapertura immediata della scuole. Williams la scorsa settimana aveva appoggiato con forza il ritorno in classe degli studenti, il premier invece ha preferito percorrere la strada della prudenza.

Ma non solo: Ford ha anche inviato una lettera aperta a scienziati, virologi, medici ed esperti chiedendo la loro opinione sulla controversa vicenda.

Durante i sedici mesi di pandemia, il premier non aveva mai fatto una cosa simile: si era sempre fidato ciecamente del suo Chief Medical Officer of Health. Quella lettera sa tanto di una dichiarazione di sfiducia verso Williams. A pochi giorni da quella lettera – ma forse chissà, si tratta solo di una coincidenza – arriva la sostituzione del Chief Medical Officer of Health.

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