Canada

L’immagine di Trudeau sparisce dalle suppletive

MONTREAL – Ci sono tutti, meno che lui: Justin Trudeau. Nella campagna elettorale federale di Montreal per le prossiime suppletive del 16 settembre (con le quali si coprirà il posto lasciato libero da David Lametti, l’ex ministro e parlamentare – italocanadese – che ha deciso di lasciare la politica), l’immagine del primo ministro nonché leader liberale non compare da nessuna parte, nonostante i cartelli elettorali dei vari candidati e rispettivi “capi” appaiano un po’ ovunque nel distretto di LaSalle-Émard-Verdun: agli incroci, nelle strade, fissati sui lampioni, sotto i segnali di stop.

Accanto alle foto dei candidati ci sono le immagini dei loro leader: il leader conservatore Pierre Poilievre, sorridente sullo sfondo della bandiera canadese con il candidato Louis Ialenti; il leader dell’NDP Jagmeet Singh, che alza il braccio del candidato Craig Sauvé in segno di vittoria. Per il Bloc Québécois, accanto ai manifesti del candidato Louis-Philippe Sauvé sono apparsi anche quelli del leader Yves-François Blanchet, sorridente su uno sfondo azzurro, come riferisce The Canadian Press in un articolo pubblicato ieri (potete leggerlo qui). Ma i cartelli elettorali che raffigurano il primo ministro Justin Trudeau – sorridente o meno – non si trovano da nessuna parte: c’è solo Laura Palestini, la candidata – italocanadese come David Lametti – del partito. Un partito che, evidentemente, preferisce fare a meno dell’immagine di un leader che è ormai in caduta libera, in tutti i sondaggi. E che tutti stanno “scaricando”, ultimi in ordine di tempo gli attivisti LGBTQ2S+ e l’NDP di Jagmeet Singh.



Nella foto sopra: il manifesto di Laura Palestini senza la foto di Justin Trudeau; i manifesti di Louis Ialenti e di Craig Sauvé con le immagini dei rispettivi leader Pierre Poilievre e Jagmeet Singh (foto dai profili Twitter X dei vari candidati)

Il distretto in questione, a sud-ovest di Montreal, è stato a lungo una roccaforte liberale. L’ex ministro David Lametti lo ha ricoperto dal 2015 fino alle sue dimissioni a gennaio. E prima, quando si chiamava LaSalle-Émard, è stato territorio esclusivo dell’ex primo ministro Paul Martin. Adesso, però, i liberali rischiano di perderlo: sia l’NDP che il Bloc sono competitivi e comunque ci sono anche i Conservatori, che nei sondaggi nazionali hanno percentuali sempre altissime.

L’assenza delle immagini di Trudeau non sorprende per un partito di governo ormai al suo terzo mandato, ha affermato l’ex membro dello staff liberale Carlene Variyan. “I primi anni del ciclo di vita di un partito al governo tendono a porre il leader del partito al centro del suo marchio, mentre gli anni successivi sono caratterizzati da una maggiore attenzione al nome ed al marchio del partito stesso”, ha affermato. Andrew Perez, direttore di Perez Strategies e stratega liberale, ha fatto volontariato durante la campagna del 2015, quando Trudeau salì al potere per la prima volta, e ricorda che all’epoca “Trudeau era il marchio… e visibilmente quello era il fulcro della segnaletica”. Quasi un decennio dopo, però, il marchio di Trudeau è stato gravemente offuscato. “Nelle elezioni passate, Trudeau era al centro di tutti i messaggi della campagna. La sua immagine era ovunque”, ha detto Vincent Raynauld, professore affiliato di comunicazione all’Université du Québec à Trois-Rivières. “La novità di Trudeau, la giovinezza e l’energia positiva… non sono necessariamente presenti questa volta. Quindi penso che cercheranno di trovare altri modi per stimolare il pubblico.”

Il portavoce del partito, Parker Lund, getta però acqua sul fuoco, dichiarando alla Canadian Press che la frase “Team Trudeau” è stampata sul fondo di tutti i cartelli elettorali della Palestini e che il primo ministro ha visitato in persona il distretto il mese scorso. Inoltre, gli elettori riceveranno anche “una serie di prodotti stampati liberali, inclusa una lettera di Justin Trudeau”, prima del giorno delle elezioni.

Un recente sondaggio di Léger ha rilevato che i Liberali sono indietro rispetto ai Conservatori in tutte le regioni del paese tranne il Quebec. Ma anche in Quebec, il sondaggio vede i Liberali al secondo posto dietro al Bloc Québécois. All’inizio di questa estate, Trudeau ha subito un duro colpo quando i Liberali hanno perso un’altra ex roccaforte, Toronto-St. Paul, nelle elezioni suppletive di giugno.

LaSalle-Émard-Verdun è un “gioiello della corona del partito”, ha detto Andrew Perez. Se i liberali dovessero perderla, ha aggiunto, “si aprirebbero ancora una volta le porte ad un altro dibattito sul futuro di Trudeau”. Con un problema in più: la decisione dell’NDP di ritirarsi dall’accordo di fiducia che ha contribuito a mantenere al potere il governo di minoranza liberale.

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