Canada

Il caso-Hunka: l’ex nazista fu invitato anche dall’ufficio di Trudeau, ma a dimettersi fu Rota

OTTAWA – Qualche mese fa, la presenza dell’ex veterano ucraino Yaroslav Hunka alla Camera dei Comuni in occasione della visita del presidente Volodymyr Zelensky aveva portato alle dimissioni lo speaker Anthony Rota, dopo che era emerso che Hunka aveva militato, in gioventù, anche per la Germania nazista. Adesso, viene fuori che l’ex veterano era in realtà stato invitato anche dal primo ministro Justin Trudeau, insieme ad altri veterani ucraini, a partecipare ad un evento a Toronto in onore di Zelensky. “Viene fuori”, scriviamo, perché Trudeau non l’aveva detto, questo, quando Rota decise di dimettersi, assumendosi tutta la responsabilità della vicenda. Una responsabilità che, stando a quanto emerso ieri, andava invece quantomeno divisa a metà fra lo stesso Rota e Trudeau.

Ma cosa è emerso ieri, esattamente? Il portale di informazione multimediale Rebel News ha pubblicato l’invito – ottenuto tramite una richiesta di accesso alle informazioni – che era stato inviato a Hunka per partecipare ad una manifestazione a Toronto nei giorni in cui era prevista la visita di Zelensky. Ebbene, quell’invito era stato inviato per conto di Trudeau tramite l’Ufficio del Protocollo del Canada.

Lunedì, l’ufficio del primo ministro (PMO) ha confermato alla CBC che Hunka era effettivamente stato invitato alla manifestazione a Toronto, dove Zelenskyy doveva incontrare i membri della comunità canadese-ucraina. “Lo scorso settembre si è svolto un evento comunitario con il presidente dell’Ucraina a Toronto con oltre 1.000 persone invitate. Centinaia di canadesi sono stati invitati”, si legge nella nota del PMO. “Il nome dell’individuo in questione è stato presentato dal Congresso canadese-ucraino. L’individuo non ha partecipato all’evento. Sapendo ciò che è noto ora, l’individuo non avrebbe dovuto essere invitato”. Però fu invitato, sia a Toronto (dall’ufficio del primo ministro Trudeau) che a Ottawa (dall’ufficio dello speaker Rota) dove poi gli venne tributata addirittura una standiong ovation.

Una figuraccia internazionale, in seguito alla quale Rota ha rassegnato le sue dimissioni, “scaricato” proprio da Trudeau che non l’ha difeso ma si è limitato a prendere atto delle sue dimissioni.

Adesso, i Conservatori attribuiscono tutta la colpa dell’incidente a Trudeau e lo accusano di non essere stato sincero riguardo all’invito. “È spaventoso e sconcertante, anche se del tutto prevedibile, che Justin Trudeau possa mettere in imbarazzo il nostro Paese e minare il nostro rapporto con un alleato”, ha commentato Sebastian Skamski, portavoce del leader conservatore Pierre Poilievre.

E lo stesso Poilievre è poi intervenuto su Twitter, ieri: “Così, Trudeau ha mentito di nuovo. Da mesi sostiene che solo il presidente (l’ex speaker Anthony Rota, ndr) ha invitato l’ex nazista a presenziare alla visita del presidente ucraino. Ha causato imbarazzo globale ed una vittoria della propaganda russa. Trudeau ha gettato il presidente – un altro “liberale a caso” – sotto l’autobus per il fallimento. Ora apprendiamo che l’ufficio di Trudeau ha invitato l’ex nazista ad incontrare il presidente ucraino”.

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