TORONTO – Il governo federale deve modificare le normative proposte sulla produzione di elettricità perché tali norme comporterebbero “35 miliardi di dollari di costi aggiuntivi entro il 2050”: la previsione di spesa emerge da un’analisi effettuata dall’Independent Electricity System Operator (IESO) che ha esaminato le prossime normative sulle restrizioni alle emissioni derivanti dalla generazione di elettricità (“Clean Energy Regulations” – CER).
Secondo tale studio, l’Ontario dovrebbe aggiungere il doppio rispetto a quanto sta già pianificando, il che “non è fattibile” in quel lasso di tempo. Ma se la Provincia dovesse in qualche modo farlo, costruire una nuova “generazione” di elettricità sufficiente a compensare le restrizioni sul gas naturale aggiungerebbe 35 miliardi di dollari di costi entro il 2050, aumentando le bollette residenziali di 132-168 dollari all’anno a partire dal 2033, rileva l’IESO. I costi per i clienti industriali e commerciali, dalle piccole imprese al settore manifatturiero, aumenteranno a loro volta del 13-17%.
Di fatto, il CER “rappresenterebbe una nuova CarbonTax, cinque volte più costosa, che aumenterebbe i costi delle bollette energetiche”, sottolinea il ministro dell’Energia dell’Ontario, Stephen Lecce (nella foto sopra, dalla sua pagina Twiiter X – @Sflecce), che ha quindi scritto ai ministri federali dell’Ambiente e dell’Energia, esortandoli a modificare le norme.
“L’Ontario non può supportare alcun approccio normativo che imponga migliaia di dollari di nuovi costi ai consumatori, compromettendo al contempo l’affidabilità del sistema”, ha scritto Lecce a Steven Guilbeault e Jonathan Wilkinson. “Pur rimanendo sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi di emissioni, l’Ontario continua ad attrarre investimenti trasformativi in settori quali l’automotive e la filiera di fornitura dei veicoli elettrici, le scienze della vita e la produzione avanzata. Pertanto, è fondamentale che i quadri normativi supportino, non ostacolino, la nostra competitività economica”. Lecce sottolinea inoltre che, grazie alle sue iniziative già avviate o programmate (come le nuove risorse nucleari e rinnovabili che dovrebbero entrare in funzione nel decennio del 2040), l’Ontario raggiungerà comunque l’obiettivo delle zero emissioni entro il 2050, “indipendentemente dal fatto che il CER sia implementato o meno”.
The Liberals’ Clean Electricity Regulations would be a new, 5x more costly, #CarbonTax — driving up the costs of energy bills.
Under this scheme & as confirmed by @IESO_Tweets — Ontario would face $35B hit to our economy despite having a near zero-emissions grid in 2050 due to… pic.twitter.com/guJxLbaMEh
— Stephen Lecce (@Sflecce) December 2, 2024
“Il nostro governo – prosegue Lecce – ha un piano, e non prevede una tassa. Stiamo sfruttando la tecnologia pulita per mantenere l’energia accessibile alle famiglie ed affidabile per le industrie. Paradossalmente, il CER mina la competitività dell’Ontario e rende la vita più costosa, proprio mentre la nuova amministrazione statunitense si muove nella direzione opposta”. E tutto ciò “è già aggravato dall’attuale Carbon Tax che oggi fa aumentare le bollette energetiche del 25%”.
Guilbeault e Wilkinson hanno replicato affermando di tenere a mente anche l’accessibilità economica durante la progettazione delle nuove regole. “Quando si considerano i 15 miliardi di dollari che si stima che l’Ontario riceverà dal governo federale tramite il credito d’imposta per gli investimenti in elettricità pulita del Canada entro il 2050, ci assicuriamo che non ci siano impatti sui contribuenti dell’Ontario, il tutto costruendo una rete affidabile e pulita che creerà innumerevoli posti di lavoro buoni, sostenibili e di classe media per i decenni a venire”, hanno scritto i due ministri federali in una dichiarazione congiunta. Il governo centrale ricorda inoltre i miliardi di dollari di investimenti effettuati per supportare la riduzione delle emissioni nella rete elettrica dell’Ontario, inclusi i progetti nucleari.
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