Canada

Dazi doganali, pressing di Poilievre su Justin Trudeau

TORONTO – Il governo deve dotarsi di un piano credibile ed efficace per rafforzare i controlli ai confini e venire incontro alle richieste di Donald Trump. È questa la richiesta avanzata da Pierre Poilievre, con le opposizioni in pressing sul primo ministro alla luce della minaccia reale fatta dal presidente eletto americano di applicare dazi doganali del 25 per cento su tutti i prodotti canadesi che entrano nel mercato americano. Un simile provvedimento, a detta degli analisti, porterebbe degli effetti catastrofici sull’economia del nostro Paese, dove nessun comparto produttivo uscirebbe indenne e con la prospettiva di una futura recessione.

Secondo il leader conservatore, quindi, il primo ministro Justin Trudeau dovrebbe metter sul tavolo una proposta di rafforzamento della sicurezza lungo le frontiere che dividono il Canada e gli Stati Uniti: in quel caso i conservatori si impegnerebbero a garantire una corsia preferenziale in parlamento per una rapida approvazione.

Il piano – ha sottolineato il leader tory – dovrebbe includere misure per aumentare le pattuglie e la tecnologia per reprimere il traffico illegale di droga, oltre a inasprire le regole sui visti e lavorare con le forze dell’ordine provinciali. Questo rappresenterebbe una risposta concreta alle preoccupazioni sollevate dal presidente eletto.

“La realtà è che Trudeau ha perso il controllo del deficit, dell’immigrazione e del nostro confine. Tra meno di due mesi, il presidente Trump entrerà in carica. Ha minacciato la possibilità di imporre dazi doganali a meno che non ci sia un’azione per affrontare i problemi ai confine”.

Con lo stallo in Parlamento destinato a continuare, Poilievre ha confermato che i conservatori “faranno accomodamenti per approvare rapidamente un piano per i confini”.

Secondo il leader conservatore il Canada dovrebbe anche limitare il numero di richiedenti asilo poiché deve affrontare un afflusso significativo di richieste di asilo.

Al 30 settembre 2024, il Canada aveva quasi 250.000 richieste di asilo in attesa, avendo approvato più di 33.000 richieste tra gennaio e la fine di settembre.

In tutto il 2023, il Canada ha accettato 37.000 richieste di asilo e nel 2022 ne ha accettate 28.000. “Amo i veri rifugiati”, ha detto Poilievre.

“Il nostro paese è stato costruito in gran parte da veri rifugiati che fuggivano davvero dal pericolo, come mia moglie. Ma non ho tempo per le persone che mentono per entrare nel nostro paese, e questo è il problema che dobbiamo tagliare”. “Il problema – ha infine aggiunto Poilievre – è che Trudeau è tornato dal suo incontro con Trump a mani vuote”.

Trudeau ha cenato con il presidente eletto nella tenuta di Mar-a-Lago venerdì, un incontro che Trump ha poi descritto come “molto produttivo”. Ma purtroppo la sostanza non cambia. Gli Stati Uniti imporrano i dazi doganali a partire dal 21 gennaio, salvo poi fare un passo indietro a seconda dei provvedimenti che saranno adottati dal Canada per bloccare alla frontiera sostanze stupefacenti e immigrati clandestini.

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