Canada

La Nato insiste: “Vogliamo più soldi dal Canada”, e tutti si allineano

OTTAWA – Il Canada deve raggiungere l’obiettivo minimo di spesa per la difesa della NATO e presentare un piano su come raggiungerlo per dimostrare ai regimi autoritari che gli alleati occidentali sono allineati: suona un po’ come un “diktat” quello che è venuto a dire in Canada, mercoledì, il segretario generale dell’alleanza atlantica Jess Stoltenberg.

Com’è noto, secondo i dati rilasciati dalla stessa NATO questa settimana, il Canada dovrebbe spendere quest’anno l’1,37% del suo prodotto interno lordo per la difesa, ben al di sotto dell’obiettivo del 2%. “La posizione del Canada nella NATO è forte, ma ci aspettiamo che tutti gli alleati mantengano la promessa di investire il 2%”, ha detto Stoltenberg durante l’evento ospitato dall’Associazione Nato a Ottawa. Poi, a margine dell’incontro, lo stesso Stoltenberg ha pubblicato un “tweet” su X – Twitter, con una foto insieme a Trudeau: “È bello rivedere il mio amico e Primo Ministro JustinTrudeau per ringraziarlo per il contributo del Canada alla NATO. Al prossimo SummitNATO prenderemo importanti decisioni sulla deterrenza e la difesa, sul sostegno all’Ucraina e sui nostri partenariati globali”, ha scritto Stoltenberg.

Da parte sua il ministro federale canadese della Difesa, Bill Blair, è tornato a promettere che l’obiettivo (del 2%) alla fine verrà raggiunto, poiché la guerra della Russia in Ucraina solleva una minaccia di espansione del conflitto in Europa (l’anno scorso, i membri della Nato avevano concordato che il 2% dovrebbe essere il minimo, alla luce della preoccupazione per l’invasione russa in Ucraina). Stoltenberg ha riconosciuto che è difficile per i politici dare priorità alla difesa rispetto ai servizi sociali, ma ha affermato che una precondizione del successo in qualsiasi Paese occidentale è preservare la pace ed investire nella sicurezza. Il Canada deve affrontare le stesse sfide di tutti i paesi alleati che dispongono di bilanci, ha affermato. “Sono preoccupati per l’equilibrio fiscale. Vogliono spendere soldi per la sanità, l’istruzione e altre cose”, ha detto. Ma alla fine, se questi Paesi non saranno in grado di prevenire la guerra, i loro sforzi in materia di sanità, istruzione e cambiamento climatico “falliranno”, ha affermato.

Le sue osservazioni sulla spesa hanno ricevuto applausi entusiastici all’incontro dell’Associazione Nato, anche quelli – come riferisce la Canadian Press – di Anita Anand, ex ministro della Difesa, che si è “intrufolata” nelle retrovie per ascoltare le osservazioni del segretario generale dell’alleanza atlantica. La stessa Anand, però, aveva “freddato” la NATO alla vigilia dell’arrivo di Stoltenberg in Canada, dichiarando che non ha senso versare ingenti somme di denaro nel Dipartimento della Difesa Nazionale finché quest’ultimo non avrà la capacità di spendere ciò che gli viene dato. “È abbastanza superficiale parlare solo del 2% senza esaminare come verranno spesi i fondi a breve e lungo termine”, aveva detto la Anand martedì, parlando con i giornalisti in qualità di Presidente del Dipartimento del Tesoro  (leggete il nostro articolo qui: Anand ‘fredda’ la Nato nel giorno del vertice). Poi, dopo l’incontro, ha pubblicato un tweet “distensivo”: una foto di lei che accoglie Stoltenberg con un abbraccio e questo messaggio: “Oggi il Canada ha ricevuto una visita speciale dal mio caro amico e segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg. Jens, ammiro la tua forza e determinazione nel guidare in un mondo incerto: sei davvero straordinario”. Il discorso di Stoltenberg le ha fatto cambiare idea?

Durante l’incontro, alcuni di manifestanti si sono radunata davanti ad un edificio nel distretto parlamentare dove Stoltenberg ha parlato. Sul marciapiede davanti all’edificio, alcuni striscioni: “Il Canada è in ritardo rispetto ai nostri alleati della NATO”, insieme a “Trudeau e Blair zimbelli del mondo” e “I canadesi non ridono”. Critiche alle quali ha risposto il ministro Blair, seppure indirettamente: “Vi assicuro che abbiamo svolto un grande lavoro all’interno del nostro Dipartimento della Difesa, con il governo del Canada, ma anche con i nostri alleati della NATO”, ha detto, promettendo che la spesa per la difesa del Canada salirà almeno all’1,75% del suo Pil entro il 2029. Dimenticando, però, che probabilmente già dal prossimo anno lui non sarà più il ministro della Difesa né Justin Trudeau sarà più il primo ministro, dato che i sondaggi danno l’attuale governo come fortemente “sgradito” alla stragrande maggioranza dei canadesi.

In alto, da sinistra: la foto di Jess Stoltenberg con Justin Trudeau pubblicata dallo stess Stoltenberg su X – Twitter (@jensstoltenberg); a destra, la foto pubblicata sempre su X – Twitter da Anita Anand mentre abbraccia Stoltenberg (@AnitaAnandMP)

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