Canada

Interferenze politiche straniere, iniziano le udienze pubbliche

OTTAWA – Inizieranno questa settimana le udienze pubbliche dell’inchiesta federale sull’ingerenza straniera nelle elezioni canadesi e nelle istituzioni democratiche. Il commissario Marie-Josee Hogue inizierà a presiedere la prima fase aperta dell’indagine nazionale, alla quale si è arrivati dopo un lungo percorso e nonostante la riluttanza del governo federale.

La prima fase del lavoro di Hogue si concentrerà sulle “ingerenze in cui Cina, Russia e altri attori stranieri potrebbero essere stati coinvolti” durante le ultime due elezioni, e scaverà anche nel flusso di informazioni all’interno del governo federale in relazione a queste presunte istanze. Saranno inoltre richiesti specificamente documenti al governo federale riguardo alla presunta interferenza dell’India in relazione alle elezioni del 2019 e del 2021.

Nel complesso, l’esame comprenderà la valutazione del flusso di informazioni all’interno del governo federale, comprese le comunicazioni tra i funzionari eletti, la task force sulle minacce alla sicurezza ed all’intelligence alle elezioni (SITE) ed il pannello del protocollo pubblico sugli “incidenti” elettorali critici delle ultime due consultazioni federali.

Chi sapeva cosa, chi era stato allertato in quel momento e come le agenzie di sicurezza federali responsabili hanno gestito queste minacce di ingerenza sono state tutte domande centrali negli esami precedentemente condotti dai parlamentari su questo dossier.

La seconda fase dell’inchiesta pubblica si concentrerà sulla capacità del governo federale di “individuare, scoraggiare e contrastare tali interferenze”, allo scopo di aiutare il Canada a sostenere i suoi processi democratici contro le minacce future, con l’avvicinarsi delle prossime elezioni federali.

La prima serie di udienze pubbliche inizierà oggi a Ottawa con una dichiarazione di apertura di Hogue. Il ciclo di udienze “preliminari” durerà cinque giorni: tra le persone nella lista dei testimoni ci sono professori esperti di sicurezza nazionale, l’ex direttore del CSIS Richard Fadden, l’attuale direttore del CSIS David Vigneault, il vice capo dell’intelligence presso l’Istituto di Sicurezza delle Comunicazioni (CSE) Alia Tayyeb, il vice consigliere per la sicurezza nazionale e l’intelligence, Dan Rogers, e il ministro della Pubblica Sicurezza, delle Istituzioni Democratiche e degli Affari Intergovernativi, Dominic LeBlanc.

La commissione farà quindi una pausa nelle udienze pubbliche fino a marzo, quando inizierà una seconda serie di udienze con l’esame delle presunte interferenze elettorali passate da parte di vari Stati stranieri e di “attori” non statali.

Una terza serie di udienze, che dovrebbero essere correlate alla seconda fase del mandato dell’inchiesta, dovrebbe iniziare indicativamente nel settembre 2024.

Dopo aver sollevato preoccupazioni riguardo alla tempistica complessiva ridotta che avrebbe richiesto a Hogue di presentare un rapporto provvisorio entro il 29 febbraio, al commissario è stata concessa una proroga fino al 3 maggio. “Lo scopo di questo rinvio è quello di dare significato e scopo alle udienze preliminari e di concedere più tempo per massimizzare la trasparenza del lavoro della Commissione”, ha detto Hogue.

Il suo rapporto finale dovrà essere presentato al governo, in entrambe le lingue ufficiali, entro il 31 dicembre 2024.

Hogue sarà accompagnata, in questo percorso, dal consulente principale della commissione Shantona Chaudhury che era uno dei co-consulenti della Commissione per le Emergenze dell’Ordine Pubblico (POEC) che ha trascorso settimane interrogando i testimoni in udienze aperte sull’invocazione della legge sulle emergenze. Della “squadra” assunta per condurre l’indagine sulle interferenze straniere fanno parte anche il consulente politico senior Paul Cavalluzzo, che è stato il consulente principale dell’inchiesta sulla questione Maher Arar, ed il consulente di ricerca Genevieve Carter, che ha svolto un ruolo simile durante la Commissione Charbonneau. Inoltre, le udienze pubbliche includeranno “testimoni dei fatti” ed esperti, oltre a politici in qualche modo “informati sui fatti”, come il deputato conservatore Michael Chong, il deputato liberale diventato indipendente Han Dong e l’ex deputato conservatore ed ex leader Erin O’Toole.

Anche un certo numero di organizzazioni che rappresentano gruppi della diaspora cinese, russa, ucraina, iraniana e indiana giocheranno un ruolo, così come una “coalizione mediatica” congiunta e una coalizione di ex funzionari dell’intelligence.

Il pubblico è stato invitato a partecipare di persona alle udienze preliminari della commissione, ma gli atti saranno disponibili anche in streaming sul sito web dell’inchiesta, all’indirizzo https://foreigninterferencecommission.ca/public-hearings

Infine, anche il pubblico potrà contribuire, fornendo informazioni, osservazioni, suggerimenti ed esperienze pertinenti. In questo contesto, la commissione ha promesso, se necessario, di mettere in atto adeguate protezioni dell’identità. Per trasmettere informazioni in via confidenziale, si potrà scrivere via e-mail a: conf@pifi-epie.gc.ca

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