Ontario

Il traffico ci costa caro: 56 miliardi di dollari

TORONTO – La congestione del traffico a Toronto, e più in generale in Ontario, non crea solo problemi ai… nervi di chi deve muoversi, ma ha anche un costo che ammonterebbe a più di 56 miliardi di dollari ogni anno, secondo il rapporto commissionato dalla Residential and Civil Construction Alliance of Ontario (RCCAO) e dall’Ontario Road Builders’ Association (ORBA) al CANCEA (The Canadian Centre for Economic Analysis) e pubblicato ieri.

A parlarne è il Toronto Sun ((qui), che ha interpellato il direttore esecutivo della RCCAO, Nadia Todorova: “Sapevamo che avremmo ottenuto grandi numeri, ma quelli che abbiamo di fronte sono piuttosto sconcertanti”, ha detto Torodova. “L’impatto totale della congestione in questo momento nel 2024 per l’Ontario è di 56,4 miliardi di dollari, e questo include sia gli impatti economici che quelli sociali della congestione”.

Poco meno dell’80% di tale impatto – 44,7 miliardi di dollari – si ripercuote direttamente nell’area metropolitana di Toronto e Hamilton (GTHA), mentre 11,7 miliardi sono il costo della congestione per il resto dell’Ontario. Il totale è dunque di 56,4 miliardi, così suddivisi: 12,8 miliardi di costi economici e 43,6 miliardi di costi sociali. Ma cosa significa? A spiegarlo è lo stesso rapporto.

Ci sono dei costi economici perché “la congestione ha un impatto diretto sulla produttività aziendale aumentando i ritardi nel trasporto delle merci e dei servizi e riducendo l’efficienza dei lavoratori. Ciò è evidente sia nei settori legati ai trasporti che nella catena di fornitura più ampia, in cui i ‘colli di bottiglia’ e le inefficienze si propagano a tutti i settori. Ad esempio, i ritardi nei movimenti delle merci possono causare interruzioni nei programmi di produzione, con conseguenti aumenti dei costi e riduzione della competitività”.

In termini di costi sociali, invece, “la congestione impone un prezzo significativo ai pendolari, diminuendone la qualità della vita: ciò include un aumento dello stress, una minore soddisfazione della vita e un ridotto benessere, poiché i tempi di spostamento prolungati tolgono tempo che altrimenti potrebbe essere dedicato alla famiglia od attività personali. Si tratta di perdite immateriali che però hanno un costo derivante dalla compensazione finanziaria necessaria per compensare tali perdite immateriali”. Il rapporto, in particolare, cita alcuni studi secondo i quali gli individui avrebbero bisogno del 10-40% del loro reddito per compensare la perdita di benessere causata dal pendolarismo in condizioni congestionate: l’impatto sul valore sociale della congestione del traffico è modellato da molteplici fattori fattori, come il tempo perso, lo stress, gli impatti sulla salute, l’isolamento sociale e l’insoddisfazione lavorativa e tutti insieme questi fattori diminuiscono la soddisfazione della vita e ciò necessita, da parte dell’individuo, una serie di “rimedi” e di compensazioni che hanno un costo economico.

Ma sono anche altre le consueguenze della congestione del traffico. Secondo il rapporto, per esempio, se gli sforzi di mitigazione della congestione fossero stati avviati dieci anni fa, si sarebbero potuti creare 88.000 posti di lavoro in più nella GTHA. Non solo: la mitigazione della congestione avrebbe comportato – sempre nella GTHA – 5 miliardi di dollari in più negli investimenti di capitale privato, 570 milioni di dollari in più nel settore manifatturiero, 180 milioni di dollari in più nell’edilizia e 100 milioni di dollari in più nei servizi professionali. Negli ultimi dieci anni, conclude lo studio, il PIL reale della GTHA avrebbe potuto essere superiore di quasi 28 miliardi di dollari se il problema della congestione del traffico fosse stato affrontato seriamente dieci anni fa.

“Il traffico ha un impatto di così ampia portata, sia economico che sociale, che è davvero necessario vedere investimenti costanti, a lungo termine. nelle infrastrutture di transito e di trasporto, per garantire che le merci e le persone si muovano. E per garantire che siamo preparati per il futuro”, ha detto Todorova. Anche perché, ha aggiunto, “con le proiezioni demografiche per i prossimi vent’anni, se non saremo costruiti per il futuro, subiremo davvero conseguenze incredibili e gravi…”.

Il futuro, insomma. non è roseo: “Se i livelli di congestione rimarranno invariati – si legge nelle conclusioni del rapporto – , il costo annuale della congestione potrebbe aumentare fino a 108 miliardi di dollari entro il 2044 (+95%), pari al 6,2% della potenziale produzione economica dell’Ontario. Di questo totale, quasi l’80% (85,5 miliardi di dollari) riguarderebbe la GTHA, con 42,5 miliardi di dollari (il 50%) di costi sociali. In tre parole: un bel disastro.

Potete scaricare e/o leggere l’intero rapporto qui: Impact-of-Congestion-in-the-GTHA-and-Ontario-December2024

(La foto in alto è tratta dal rapporto di CANCEA)

 

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