Canada

Il governo contro tutti: “Carbon Tax intoccabile”

TORONTO – Il governo federale insiste: la carbon tax non si tocca. L’aveva detto il primo ministro Justin Trudeau, l’ha ribadito il ministro delle Risorse Naturali, Jonathan Wilkinson, sostenendo che “i premier provinciali che ci chiedono di eliminare il previsto aumento della carbon tax, sbagliano”. In un’intervista andata in onda domenica su “Rosemary Barton Live” (CBC), Wilkinson ha difeso la scelta del governo Trudeau contro l’unanime coro dei leader provinciali che hanno chiesto lo stop dell’imminente aumento (da 65 a 80 dollari la tonnellata) della carbon tax, previsto per il 1° aprile. “Hanno torto”, ha detto Wilkinson, perché “rimuovere o sospendere la tassa danneggerebbe più persone di quante non ne aiuterebbe, a causa della riduzione degli sconti: otto canadesi su dieci ricevono più rimborsi fiscali di quanto sborsano”.

La carbon tax è un motivo di attacco primario per il leader conservatore Pierre Poilievre, che venerdì ha tenuto un evento “Spike the Hike” a Saint John, in New Brunswick, dove ha presentato due mozioni parlamentari che verranno votate questa settimana, chiedendo lo stop dell’aumento della tassa e l’abolizione della tassa stessa.

Parte del disaccordo tra i due partiti, Liberali e Conservatori, deriva da un rapporto dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Parliamentary Budget Office) di due anni fa, che presentava due modelli per testare l’impatto della tassa quando raggiungerà il suo picco nel 2030 (ogni anno è previsto un aumento). I Liberali sottolineano l’analisi fiscale inclusa nel rapporto che indica che la maggior parte delle famiglie trarrebbe profitto da questa politica, mentre i Conservatori evidenziano un modello economico più ampio che mostra conseguenze negative per l’economia, trascinando verso il basso il benessere finanziario dei canadesi.

Ma gli stessi Liberali al loro interno sono divisi sulla questione. Ieri, la leader liberale dell’Ontario, Bonnie Crombie, ha dichiarato che non istituirà una carbon tax provinciale se il suo partito vincerà le elezioni provinciali nel 2026. La Crombie è stata tempestata di domande sulla posizione del suo partito sulla carbon tax da quando è stata eletta leader liberale provinciale nello scorso mese di dicembre, con il premier conservatore Doug Ford che l’ha etichettata come “regina della carbon tax”.

Ieri, forse anche per scrollarsi di dosso questa definizione, la Crombie ha chiarito che qualsiasi piano d’azione sul clima presentato dai liberali provinciali non includerà una carbon tax. “Garantiremo che i principali inquinatori paghino, ma non avremo una carbon tax in Ontario per i consumatori”, ha detto la Crombie. “Voglio invece un’azione forte sulla costruzione dei sistemi di trasporto pubblico; investire nelle infrastrutture dei veicoli elettrici; riformare la pianificazione dell’uso del territorio per costruire comunità vivibili e percorribili a piedi; proteggere le nostre acque, il territorio sensibile e la natura; decarbonizzare la nostra rete energetica; sostenere i nostri agricoltori; e, soprattutto, trovare modi per aiutare le famiglie a risparmiare denaro aiutandole a diventare più efficienti dal punto di vista energetico”.

In risposta, il governo Ford ha affermato che le dichiarazioni della Crombie non sono “sufficienti”, poché “non ha detto che è contraria alla carbon tax federale, quella che effettivamente aumenterà tra due settimane, di un enorme 23%”, ha detto il ministro dell’Energia dell’Ontario, Todd Smith.

In coincidenza con la dichiarazione della sua leader Bonnie Crombie, il Partito Liberale dell’Ontario ha annunciato l’istituzione di un “comitato di azione per il clima” composto da sei persone che guiderà le consultazioni sulla politica ambientale liberale: i membri del comitato sono l’MPP Mary-Margaret McMahon, l’ex ministro dell’Agricoltura, dell’Alimentazione e degli Affari Turali dell’Ontario, Carol Mitchell, il direttore esecutivo del City Building Research and Innovation presso la Toronto Metropolitan University, Cherise Burda, l’ex ministro dell’Ambiente dell’Ontario, Chris Ballard, e l’amministratore delegato della finanza e della resilienza presso l’Intact Center on Climate Adaption, Kathryn Bakos.

Nella foto in alto: il ministro delle Risorse Naturali, Jonathan Wilkinson (foto da Twitter X – @NRCan)

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