Il Commento

Bullismo politico
contro cattolici e italiani

TORONTO – Se sei un genitore del Provveditorato Cattolico di York , YCDSB (oltre 50.000 studenti, secondo il suo sito web), stai per essere sbattuto sulla strada. Avrai compagnia: la Chiesa Cattolica sarà stata “espulsa” nello stesso modo, per quanto si tratta di istituzioni incaricate dell’educazione dei tuoi figli.

Martedì 23 maggio, ho assistito al dibattito del Comitato Esecutivo (YCDSB) sull’approvazione dell’ordine del giorno del Provveditorato per l’imminente riunione del Consiglio il 29 maggio. Non si trattava tanto di un dibattito su temi, quanto di una discussione su come utilizzare le procedure. L’obiettivo finale, da parte di alcuni, era di impedire ai genitori di esercitare i loro diritti di parlare a nome di ciò che è appropriato oggetto di istruzione per la loro prole.

Erano presenti sette amministratori su dieci. Il presidente e il direttore condividono la “responsabilità di fissare l’ordine del giorno”. Gli ultimi tre incontri mensili sono stati interrotti da proteste programmate, orchestrate, e organizzate dagli attivisti locali dell’Associazione degli insegnanti cattolici inglesi dell’Ontario (OECTA). Sembravano avere il consenso e/o la collaborazione del direttore, Domenico Scuglia. Lui è indulgente nei loro confronti perché è sua opinione che abbiano il diritto di credere e agire in base alle loro convinzioni. Per buona misura, ha implorato la polizia ad allontanare i genitori dai locali del Consiglio.

Probabilmente desiderando evitare una quarta debacle del genere, o forse non ansioso di impegnarsi in un dibattito che farebbe il gioco di coloro che detestano l’esistenza stessa delle scuole cattoliche, il presidente Frank Alexander ha rimosso dall’elenco proposto tutti i candidati alla delega.

Quando si è trattato di approvare l’inserimento della relazione sulla gestione, il presidente ha preso una posizione apparentemente rigorosa: cancellarla dall’ordine del giorno, per così evitare una “pillola avvelenata”. Tale tattica avrebbe l’effetto di resuscitare le questioni evitate con l’eliminazione delle delegazioni.

Il presidente Alexander aveva ovviamente visto il rapporto. Non era pubblico. La vicepresidente Maria Iafrate chiese perché il rapporto “non era pronto”. Lei “non voleva essere colta di sorpresa” facendo presentare la relazione in Consiglio senza averla prima vista.

Il segretario del Provveditorato, Scuglia, è stato poco disponibile, borbottando di dover fare revisioni e ristrutturazioni […] “poi, il weekend lungo…”. Iafrate ha insistito sul fatto che [lo staff dovrebbe fare il proprio lavoro] “questo è un grosso tema, quindi è un problema”. Scuglia ha esitato, offrendo di averlo entro la fine della giornata, oppure entro mercoledì o, ancora entro le 72 ore richieste prima della riunione pubblica.

Un Alexander turbato e impaziente ha ripetuto che NON ci sarebbe stata una raccomandazione ad accompagnare il Rapporto. Al 25 maggio, al momento della stampa. Non c’era un ordine del giorno pubblicato, tanto meno una relazione del direttore.

È praticamente impossibile evitare la conclusione che Scuglia e alcuni amministratori stiano chiaramente cercando di “forzare la mano” al Consiglio. Stanno usando “agitatori anti-cattolici esterni all’YCDSB” per aumentare la pressione.

Un appurato odiatore/impiegato cattolico del Provveditorato Cattolico di Toronto (TCDSB) ha pubblicato una “richiesta ai media: si prega di inviare giornalisti a testimoniare l’odio che verrà mostrato da qualche anti-Pride [bandiera LGBTQ] …

Il post arriva con una lettera, indirizzata al “Consiglio dei Trustees per il YCDSB”, che tiene conferenze/provocazioni sulle [loro interpretazioni dei] significati del messaggio cattolico e sugli obblighi del fiduciario nei suoi confronti.

Fra i quattordici (14) firmatari troviamo: (a) tre trustee della scuola pubblica di Toronto, (b) due fiduciari del Provveditorato pubblico di Durham, (c) due ex trustee della scuola pubblica di York, (d) un consigliere comunale di Markham, (e) tre fiduciari del Provveditorato Cattolico di Halton – due dei quali sono stati contestati per ineleggibilità come elettori cattolici ai sensi della legge sull’istruzione; uno di loro anche per non residenza e non cittadinanza, (f) uno del Provveditorato Cattolico di Toronto, (g) il presidente dell’OECTA di York, che tra l’altro ha firmato anche a nome dell’intera unità – il loro supporto non sembra essere stato sollecitato, e (h) un attivista la cui residenza è indefinita.

L’arcivescovo, i suoi parroci, la leadership laica cattolica potrebbero dover intervenire prima o poi per salvaguardare lo Stato di Diritto in quanto riguarda i diritti costituzionali dei sudditi cattolici romani di Sua Maestà in materia di istruzione. Agitatori come quelli di cui sopra detteranno la propria versione dei diritti ai sensi della Costituzione e della legislazione subordinata.

QUI SOTTO, LA LETTERA INVIATA ALLO YCDSB DA QUATTORDICI FIRMATARI

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